MORTE, COSA SEI
?
....La Vita INFINITA -
La vita Terrestre -
La Vita oltre la vita....
La
MORTE nel pensiero Umano
Continua in:
Morte cosa sei
2
+
Esperienze di NDE=preMorte
+
Dopo la Morte - Fantasmi
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/10/09/universita-di-southampton-ecco-la-prova-che-la-vita-continua-dopo-la-morte/
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/06/03/lesperienza-di-premorte-di-un-neurochirurgo-sono-stato-in-paradiso/
La morte viene
"mostrata", ma non affrontata dal
$istema e da coloro che ne sono
indottrinati – il
$ist€ma
(religioso,
politico
e finanziario) attuale si
regge sul
crimine,
la
frode, la
falsita’, la
guerra, il
terrorismo, generando schiavitu'
e paura
negli abitanti della Terra e quindi
tanto
dolore, per mancanza dell'attuazione
pratica della
Legge dell'AmOr - per uscire da questo "matrix"
(sistema criminale di schiavitu' totale)
- vedi:
Sovranita' Individuale +
IO SONO
Mostrare la morte, ci dicono, rende le
persone ancora più impaurite ed attaccate
alle poche certezze che hanno. Ma nonostante
ciò, non se ne parla mai in modo
approfondito. In genere le persone
NON la affrontano, anzi la sfuggono,
magari facendo le corna…
In realta’ la vita vissuta (il passato) e’
gia parte della nostra morte personale,
quindi da quando nasciamo, stiamo gia’
morendo a poco a poco, non solo come
esperienza di vita, ma anche come fisico,
invecchiamo a poco a poco fino a morirne.
Sull'argomento e la parola "Morte"
i popoli
antichi avevano un concetto abbastanza diverso da quello delle
popolazioni dette civili odierne, essi l’accettavano molto più
facilmente o lo subivano come un fatto inesorabile, doloroso, della
vita, ma quasi tutti avevano delle credenze religiose che li aiutavano
ad accettare quest’avvenimento; essi credevano che i morti andassero
in un qualche luogo ben preciso, che variava a seconda del tipo di
filosofia religiosa in cui essi aderivano; essi davano dunque alla
parola "morte" il suo GIUSTO significato
di "Trapasso"
= "fra e con i passi" = Attraversare = Trapassare =
Passaggio da un luogo ad un'altro.
Anche i moderni religiosi, quelli
credenti fermamente nell’al di là (luogo ove essi pensano si rechino
le "anime" dei morti), riescono a superare più facilmente le sensazioni
di angoscia che essa tende a produrre nell’animo umano; altri al
contrario si disperano e si creano molti problemi personali, non
accettando l’avvenimento si lasciano prendere dalla disperazione;
pochi comunque riescono a comprenderla bene e quindi a “viverla come
una nuova fase della vita”; a parte la fede religiosa, se superiamo le
sensazioni che questa parola evoca e le analizziamo da un punto di vista
non emotivo per mezzo della ragione, ecco che la sensazione di malessere
viene ad essere cancellata e ad suo posto nasce una nuova e bellissima
visione sulla VITA e sulla Morte stessa.
Questa parola ha comunque e da
sempre evocato nei suoi uditori, rispetto e timore nella stragrande
maggioranza degli esseri umani, ma sopra tutto per gli uomini
occidentali dell’ultimo secolo, essa genera facilmente sensazioni di
paura, angoscia, terrore.
Vi proponiamo quindi una diversa
analisi sulla parola “Morte”; vediamo di esorcizzarla anche con
un’analisi semantica della parola stessa.
Ovviamente le definizioni che noi
oggi diamo a questa parola sono strettamente legate al concetto che
abbiamo della parola Vita; onde per cui se modifichiamo i nostri
concetti sulla morte, dovremo necessariamente modificare quelli che
abbiamo sulla Vita.
Parola
Morte, dal Dizionario di
Italiano, rileviamo questa definizione:
“Cessazione della vita, di uomo, animale, pianta”; etimo latino:
“mors, mortis”.
Questa definizione è estremamente
incompleta, in quanto NON tiene conto del
significato degli
etimi
più antichi e delle
radici primarie che hanno prodotto nel tempo questo suono, parola,
segno.
Prima di iniziare l’analisi delle
definizioni che i nostri antichi progenitori davano a questa parola,
dobbiamo ricordare che le antiche lingue Akkadico, Eblaita, Fenicio,
Egizio, Ebraico, Arabo, hanno delle caratteristiche inesistenti nelle
lingue moderne; le lettere dei loro
alfabeti sono segni, glifi, simboli,
che indicano ognuna delle idee, concetti, ben precisi; il compositore
delle parole, le formava tenendo conto del significato delle singole
lettere; ecco come mai dopo migliaia di anni, possiamo ricostruire, attraverso l’analisi delle radici e delle singole lettere formanti la
parola da analizzare, il senso nascosto che l’autore di quella grafia,
suono, parola, aveva in mente mentre scriveva.
vedi Autiut
= Alfa-Beit
Gli
etimi più antichi ai quali si
può ritornare nel passato per questa parola, sono quelli delle lingue
citate prima; uno di questi, l’etimo Fenicio, è una radice formata
dalle lettere MEM, VAU, TAU (suono Mot o Mut); queste 3 lettere
significano appunto: “Passaggio”,
essa caratterizza l’idea del passaggio in un altro tipo di Vita; se
esaminiamo questa parola scomponendola nelle sue singole lettere,
otteniamo nuove definizioni che andranno ad arricchire la nostra
conoscenza sulla parola radice, M-O-T; questa radice che ha anche
generato le parole italiane, Moto, Motore,
Morte...
vedi: Tecnica
di Studio
La lettera MEM ha la funzione del
Nutrire, dello Alimentare per tenere in vita, del far Crescere; essa è
una lettera che contiene l’idea delle acque matriciali; è il simbolo
che descrive l’Energia materializzata; infatti anche nel suo simbolo
grafico vediamo le onde, le acque; è anche il segno con funzione del
Moltiplicare; questa lettera è il simbolo per eccellenza del generare,
in senso femminile e materno; essa dipinge tutto ciò che è plastico e
locale; l’azione passiva ed esteriore.
Possiamo riassumere la sua
definizione come segue: è un segno Matriciale femminile. vedi Yin
e Yang
La lettera VAU ha la funzione dello
Agganciare, Collegare, Saldare 2 lati; essa descrive la possibilità del
passaggio da una natura all’altra; è il segno convertibile universale
di ogni manifestazione Intellettuale; la sua definizione è dunque: un
segno che indica il “Passaggio” ed il “Gancio”
che collega 2 parti.
La lettera TAU ha la funzione del
Tribolare, Soffrire, se messa all’inizio o dentro una parola o radice;
ma siccome è messa alla fine della radice essa assume l’idea della
sofferenza del limite, per una resurrezione o nuova Vita, nella Vita
Universale; la sua definizione è dunque: “Soffrire
per Risorgere”.
Dobbiamo anche utilizzare
un’altra tecnica che i nostri progenitori avevano per studiare e
meglio comprendere le loro parole o radici, la tecnica detta: “Temura”,
la quale permette la permutazione delle lettere all’interno della
parola o radice stessa.
Invertendo la prima e l’ultima
lettera troveremo una nuova parola: TOM, essa indica la Perfezione,
l’Integrità, la Verità, la Giustizia, la Santità, tutte le Virtù;
indica l’azione del Completare, infatti nell’antico Egitto il Dio
perfetto si chiamava ATON-RA; alla radice TOM si aggiungeva come
prefisso l’Alef, il quale indica il raggiungimento della perfezione
attraverso nuovi punti di vista che abbraccino l’idea dell’Unione
dei “contrari”, degli “opposti”, il superamento delle
contraddizioni interiori; la nostra parola
ATOMO è derivata da questi
concetti; la parola Egizia
Aton-Ra (Dio Uomo) indicava che l’Uomo è
perfetto solo quando “duplica” in se stesso l’Atomo iniziale
ovvero diviene esso stesso Atomo; questo processo avviene nella testa (Ra),
cioè nella mente/organo riuscendo ad unire nei suoi concetti Spirituali
gli apparenti contrari; questo è il meccanismo informatico che
determina l’avvio dei programmi mentali per la manifestazione fisica dell’Atomo personalizzato ed attivato nei suoi
valori energetici determinati dal movimento di unione dei 2 lati
contrapposti dell’Energia eterica Fondamentale E+ ed
E-.
Un inciso la parola ebraica Verita', che in
ebraico moderno e' scritta cosi
אמת
(suono Emet), se
gli si elimina la E iniziale, diviene la
morte (Met), che in
ebraico antico-fenicio-samaritano aveva
il suono Mot !
La parola UOMO,
RAMOT in Egizio
antico, ed in
aramaico, si
scrive con la radice formata dalle lettere: REISC+MEM+TAU; questa
parola è la permutazione esatta (l’anagramma), della precedente: AtomRa; essa diviene
RaMot, in quanto gli Egizi ritenevano l’uomo la
manifestazione tangibile, ancora imperfetta del Divino; l’Uomo/D’Io
in fase di evoluzione per incarnare la Perfezione.
Alla radice MOT è stato aggiunto
all’inizio la lettera REISC, la quale indica il CAPO, la Testa,
l’inizio delle cose od i “principi” le idee ed è stata tolta l’Alef
finale, proprio per indicare la parziale visione delle cose che
l’uomo, non ancora Dio ha, in quanto “divide” non riuscendo ad
unire gli apparenti contrari.
Ora se permutiamo le lettere della
radice MOT, in modo da ottenere la radice parola OMT: VAU+MEM+TAU;
otteniamo la seguente definizione:
“Ogni specie di conformità, di similitudine ad un qualche cosa od a
qualche idea “.
Ricordiamo che la radice MOT ha
generato anche la parola MOTa o Limo ovvero un miscuglio terracqueo
carico di fattori vitali e generatori di Vita, come lo è il cosMOs
(radice anche della parola Osmosi) primordiale generatore di ogni cosa
attraverso il movimento generato dalle sue proprietà elettro
diamagnetiche Informate; infatti noi chiamiamo MOTore, ciò che genera
energia o movimento.
La MOrTe è il “MOTore” che ci
trasferisce in altri luoghi-dimensioni; se permutiamo le lettere della radice MOT
in modo da ottenere la radice l’altra parola OTM: VAU+TAU+ MEM,
otteniamo la seguente definizione: “La difficoltà nel muoversi e la sofferenza legata a tale impossibilità”.
A questo punto dobbiamo riunire
tutti i significati per comprendere bene le definizioni che gli antichi
nostri progenitori davano a questa parola MOT = Morte; è evidente che
alla fine della nostra analisi semantica, abbiamo molti più elementi
per definire la parola Morte; ora possiamo comprendere meglio che la
definizione data dai nostri dizionari è molto imprecisa.
Essa NON significa: cessazione
della Vita, al contrario essa indica: un TRAPASSO in... cioè la
Continuazione della VITA, attraverso un “passaggio sofferto” il
quale fa entrare in una nuova Vita, ma diversa nella forma o dimensione.
Morire dunque significa: passare in
un altro luogo
e forma;
NON significa assolutamente il ritorno al non Essere, alla non
Esistenza, ma una Continuazione dell’ESISTENZA in un altro tipo di
corpo in un’altra dimensione spazio-temporale od in altro
Universo !
Ricordiamo che la parola Morte NON
e' l'antitesi
della Vita (che e' Eterna) ma
e' l'antitesi
della parola Nascita
Infatti la nascita e' la
venuta in questo mondo (dimensione)
e la morte al contrario e' la
dipartita, (traPasso)
da questo mondo
(dimensione) ad un'altra dimensione.
Infatti noi ci trasmutiamo, ci
scindiamo alla morte, ritornando come CoScienza/Energetica allo stato di
Atomo Polarizzato ovvero Personalizzato con parte dell’energia del
corpo e l’altra parte del nostro corpo fisico viene riciclata
biologicamente nella Materia; come affermano gli antichi, l’ANI+MA è
formata da 2 parti che si scindono alla morte, una contiene l’ANI, cioè
l’Ego
/IO SONO e parte del
Campo Elettromagnetico Informato; l’altra, il
MA, la parte fisica, finisce con l’altra parte del Campo Elettromagnetico Informato,
nella BA+RA e viene riciclato nella terra - infatti la parola
Bara in
aramaico significa anche e proprio terra....
Ba-Ra parola composta da 2 radici, significa che
la materia-energia e' il contenitore del corpo
e' la "nave", la barca, che
permette la ri-nascita dell'uomo-D'io
La parola
“BARA”
che in fenicio
- Samaritano, è un verbo, significa anche “trarre” da un elemento
sconosciuto, ma esistente in precedenza, far passare dal principio all’essenza, rendere uguale ciò
che era diverso.
BARA: francese bière, moderno
provenzale: bera, sinonimo: feretro
la parola Bara trae origine anche dalla
radice indo-europea BAR (sanscrito BHAR) =
portare, da cui derivano i verbi greco Phero
e il latino: Fero, fers tuli latum ferre,
che vogliono sempre dire portare…
Quindi la parola "bara" (suono e radici
sanscrite e/o fenice=etrusche) significa
nella sua sommatoria di definizioni
semantiche, da un
lato trarre da
qualcosa e dall'altro portare
in
qualcosa.
La "bara" quindi e' solo il simbolo
di un "mezzo di trasporto".....
che "trae" da un lato e dall'altro "porta" in.....cioe'
significa traPassare....in...
Al momento del distacco, un attimo
prima, tutta l’informazione racchiusa nell’Ego IO
SONO viene riDistribuita al Campo Elettro Magnetico Informato (CEI), di conseguenza
anche a tutti gli atomi del corpo e viceversa tutta l’informazione
degli atomi del DNA viene ridata all’Ego
IO SONO prima che si avviluppi di
parte del Campo Psico Energetico Informato per separarsi dalla parte che
scende nella Bara.
Ecco come l’Atomo od
Elettrone si
personalizzano e scindono il CEI in 2 parti (i due lati dell’Energia E
del Campo Informazionale-Tachionico) che vanno in “luoghi” diversi.
E’ a questo punto che avviene la
MetaMorfosi, la Trasformazione, perdendo il corpo fisico e trattenendo
parte del corpo del Campo Elettro Magnetico Informato (CEI), a seconda
del tipo di Energia/forza, cioè dell’abilità volitiva (la capacità
ad esercitare la volontà nella Giustizia), permetterà di posizionarsi
ai livelli necessari alla successiva evoluzione dell’Essere stesso.
L’Atomo od Elettrone ormai
Personalizzato, a seconda del tipo di Polarizzazione, sarà in grado di
aggregarsi ad altri Atomi od Elettroni per partecipare ad una nuova
esperienza terrena (reincarnazione=rinascita) oppure se sarà “capace” potrà
trasferirsi con la MetaMorfosi in altri pianeti di questo Universo od in
altri Universi per mezzo della cosiddetta "resurrezione=rinascita" per aggregarsi ad altri tipi di
Atomi od
Elettroni per risorgere a
nuove Vite determinate dall'Essere stesso.
Dopo questa dissertazione/studio,
possiamo affermare che la morte quindi NON è il “contrario” della
Vita anzi è parte
integrante e continuativa della vita stessa.
Concettualmente, il contrario della
Vita è la NON - Vita, cioè quel che Vita non è, non è mai stata e
mai sarà o non può Essere; mentre la morte
(passaggio) è invece sempre stata
della Vita, la sua necessaria integrazione, perché la Vita stessa
potesse esprimersi in una pienezza di variabilità e molteplicità di
forme, quali noi oggi conosciamo in parte ed in futuro conosceremo
sempre di più.
La morte intesa come “fine della
vita” è sicuramente divenuto un tabù, uno schema mentale errato, una
paura irreale ma esistente per colui che non conosce ed ignora cos’è
la morte; la
Vita
al contrario è
ETERNA, ma in continua TRASFORMAZIONE,
secondo il principio che “nulla
si distrugge, ma tutto si TRASFORMA”.
Negli uomini la paura della morte
spinge a studiare con frenesia i più piccoli particolari della materia,
perché essa riveli il suo messaggio genetico, in modo da poter
allontanare quella scadenza; ma non ci accorgiamo che la stessa
“scienza moderna” dopo aver scoperto le particelle subatomiche, ne
ha scoperto altre ancora, comprendendo che queste ultime sono sempre
meno costituite da “materia”, poiché lasciano il posto a
costituenti Informatico Energetici, i quali oltrepassano la componente
materiale, per arrivare a considerare solamente Il Campo Informazionale-Tachionico e quindi l’Energia Fondamentale Eterica ed
Informata che si rivela solo per mezzo dei suoi stati contrapposti (E+
ed E-) che di fatto manifestano il TUTTO nell’InFinito attraverso la
loro riUnione, modificando la geometria dello spazio/tempo e generando
il Campo Psico Elettro Magnetico Informato Universale (CEIU),
proveniente dal
VuotoQuantoMeccanico, cioe' dall'Infinito.
Buchi neri dell'Universo simili a quelli
atomici - vedi PDF studio-ricerca di fisici
Queste ultime considerazioni fanno
presagire la comparsa di un nuovo tipo di Uomo=Ego/IO
IO SONO per il futuro: l’Uomo
Energetico (fatto con corpi di Energia che si aggrega e si disgrega
nelle
varie vite, che
evolverà verso stati di Coscienza superiori e gradi di libertà sempre
maggiori, in modo che l’energia dei suoi nuovi corpi possa, secondo la
volontà del soggetto, materializzarsi ove egli desidera, proprio per lo
scopo e verso ciò per cui siamo “nati”, ovvero apparsi
nell’Universo, esplorare l’InFinito e partecipare alla Sua continua
Manifestazione.
Il meccanismo del "passaggio"
e' ben descritto dall' "effetto
tunnel" degli atomi....vedi
QUI la descrizione del meccanismo
Video
su:
Ecco cosa accade dopo la
morte, al TraPasso
NON esistono
l'inferno ne' il paradiso, ma altre
dimensioni e/o altri universi da visitare,
quando
moriamo=trapassiamo
Per continuare la nostra analisi
del problema della "Morte", l’altra parola da analizzare è la parola
“Cadavere”: essa significa (con le tecniche semantiche precedenti)
vedere il KA, la forza, l’Energia, ciò che si compatta, si condensa
per dividersi, per espellere; infatti il cadavere si mette nella
“Bara”, il BA va nel RA, cioè il corpo fisico il “contenitore”
(Ba) con parte dell’Energia, va nel Ra, nel processo di evoluzione
e di trasformazione della materia....con il
ritorno alla polvere.
Polvere alla polvere – Nov. 2010
Storia della vita breve e intensa di un
cadavere. Di Arpad A. Vass – Le Scienze
Dopo la morte, il corpo umano si decompone
attraverso quattro stadi definiti nel tempo.
L’ultimo stadio, quello di scheletro, può
essere raggiunto in tempi che vanno da due
settimane a due anni, in funzione di
temperatura, umidità e altre condizioni
dell’ambiente in cui si trova il corpo. Un
corpo morto produce una sorprendente varietà
di composti chimici, dal benzene al freon,
che possono essere utili agli scienziati
forensi per scoprire sepolture clandestine.
Il grande Victor Ugo diceva: "la tomba
per l'uomo e' il guardaroba dove di volta in
volta Dio
viene a cambiarsi d'abito"
La
parola BARA sta ad indicare anche una azione, come un lato del grande
respiro: “espirare”, ma sta ad indicare anche la DINAMICITA’ della trasformazione, della MetaMorfosi per il suo contenuto
che deve essere trasformato, riciclato nella Mater-Ia; dello
Spazio/tempo, ecco perché è
indispensabile ed Eticamente importante, avere corpi da lasciare nella
bara, il meno inquinati dalla malattia,
per sostanze tossiche tipo:
farmaci,
vaccini,
metalli pesanti ecc., per ridare alla Natura
sostanza/materia
/informazione,
terreno della Terra che riformerà altre forme viventi, la meno
inquinata possibile.
Per cui nella nostra vita, i
comportamenti dovranno essere indirizzati a cercare di mantenere
organismi il meno inquinati, per aiutare la Natura a fornire meno
informazioni distruttive (malattie) ai futuri corpi viventi, che
potenzialmente potrebbero esserci utili per le nostre future
reincarnazioni.
Analizziamo la “Morte” anche da
un altro punto di vista.
Tutte o quasi le religioni del
mondo, da quelle antiche a quelle moderne, hanno sempre in un modo o
nell’altro affermato che la vita continua dopo la morte; sopra tutto
le religioni cristiane abbondano di particolari su questo problema,
tant’è che identificano diversi luoghi dove debbano recarsi le
“anime” dei morti (paradiso, purgatorio, inferno, limbo); solo
alcune piccole sette cristiane parlano di un sonno incosciente fino alla
resurrezione; anche queste comunque non si rendono conto che sono a
favore della sopravvivenza dell’Ego /
IO SONO, che mantiene integre le sue
caratteristiche “genetiche”, anche se incosciente fino alla
resurrezione, per cui per l’essere alla morte il tempo non esisterebbe
ed egli avrebbe l’impressione di risvegliarsi subito dopo morto, in un
altro corpo.
Se così non fosse, non si potrebbe dire che quell’essere
è risorto, ma avremmo alla resurrezione un nuovo essere diverso dal
primo.
Questi cristiani non si rendono
conto che comunque essi chiamino questo “ritorno in corpo” da parte
di quell’essere, anima od Ego/IO (Atomo personalizzato), sempre e solo
di riaggregazione o di reincarnazione si tratta; che essa si incarni una
prima volta e dopo riprenda un corpo o si riaggreghi ad un altro corpo,
subito o dopo miliardi di anni, la sostanza non cambia; tra l’altro la
parola: Reincarnazione e Resurrezione sono sinonimi, non solo nella
parola ma anche nella sostanza, cambia solo il luogo ove si ricompare.
Controllate sul dizionario:
Reincarnazione significa: “ritorno
alla vita (terrestre),
dopo la
morte”;
Resurrezione significa: “Ritornare
alla vita dopo la morte”, cioe' le due parole significano
semplicemente RINASCITA, rinascere; ma con la parola resurrezione Noi
indichiamo anche il fatto aggiuntivo della liberazione dall’OBBLIGO
del “ritorno”, le varie riaggregazioni, reincarnazioni o
resurrezioni terrestri, per pulirsi dalle “impurità”; questa
LIBERAZIONE dall’obbligo del ritorno, permette all’Essere di
scegliere il come, quando e dove, della propria nuova forma.
In tutte le religioni antiche del
mondo si è sempre detto che il nostro corpo è composto da vari
“corpi”:
1)
Il corpo Fisico (composto di frequenze della
materia densa)
2)
quello Bio elettrico od Eterico
(composto di energia a frequenze diverse da
quelle della materia densa - meno dense)
3) quello Astrale, emozionale, dei
sentimenti (composto di energia, ancora meno
densa del corpo eterico)
4) quello Causale o Spirituale, delle idee
(composto di energia, ancora meno densa del
corpo astrale)
Infatti il corpo era analogicamente
chiamato anche “uovo” perché come l’uovo della gallina è
composto dal guscio, dall’albume che è trasparente e dal cuore di
colore giallo, anche il corpo umano od animale è composto dalla scorza
il fisico, dall’albume il corpo energetico (Campo Psico Energetico
Informato - CEI) e dalla parte “solare” colore dell’oro, che
contiene l’essenza dell’essere, la sua Consapevolezza nella
Coscienza
del/nel suo
Spirito che alcuni chiamano
impropriamente
Anima.
Ma fra gli “iniziati” si andava
oltre, affermando che siamo composti da un'insieme di 7 corpi:
1) Il corpo fisico; 2) il corpo eterico; 3) il corpo astrale; 4)
il corpo causale; 5) il corpo mentale; 6) il corpo divino; 7) il corpo
spirituale; tutti questi corpi servono all’evoluzione dell’Essere.
Vediamo di comprendere meglio e con
linguaggio più moderno e semplice ciò che gli antichi saggi ci
dicevano, anche se dobbiamo dire che non si può disegnare, definire,
tagliare il confine fra queste 7 parti in quanto esse sono un’UNItà
Vivente che si visualizza in modi diversi a seconda del piano ove essa
si trova, ma tende ad esistere una volta manifestata per l’Eternità.
Il corpo Fisico è quello che conosciamo tutti e corrisponde alla parte
fisiologica ed è composto da tutti gli organi.
Dopo la morte vi è una
trasformazione del corpo fisico per mezzo dei fenomeni di
decomposizione; la materia si ri-trasforma e ciò corrisponde ad una demoleculizzazione (smontare le molecole) che si trasmuta in elementi
energetici: cosa diventa il mitocondrio, il citoplasma od il nocciolo
cellulare ?
Essi si trasformano per mantenere
una trama, un corpo, quello Eterico che fa parte del CEI.
Il corpo Eterico (fa parte del CEI) ed è il “fantasma” o corpo
elettronico che vive all’interno ed è il prodotto dell’unione delle
Energie dell’Universo, proporzionate in modo adatto a che la materia
sia: esso è alimentato dalle varie energie (aria, liquidi, cibi,
energie elettriche e magnetiche, ecc.) che introduciamo per nutrirci nel
corpo fisico; questa parte si stacca con gli altri corpi (entro
contenuti) da quello fisico che viene riciclato biologicamente alla
morte, quando le 2 Forze contrapposte E+ ed E- iniziano a trasformare le
loro proporzioni fra di esse, dal caldo verso il freddo, dai 37 gradi
alla temperatura fredda del cadavere; ciò avviene al distacco del corpo
fisico; esso mantiene una forma esteriore vicina a quella del corpo
fisico, perché è stato da esso modellato; esso ha anche una sua
autonomia di vita, lo possiamo chiamare il corpo “doppio”; si
manifesta anche come Aura.
Recentemente questo "corpo", è stato fotografato a
più riprese su cadaveri umani ed animali a
S. Pietroburgo (Russia)
all’Istituto di Ottica e Meccanica; sottoponendo dei cadaveri a
campi
elettromagnetici pulsanti ad alta frequenza, si è dimostrato che il
cadavere del morto emana una luminescenza biancastra pulsante ed a
seconda del tipo di morte (vecchiaia, accidentale, suicidio od
assassinio) varia colore e frequenza di pulsazione; nei casi di suicidio
e di assassinio, cioè di morte violente, essa non riesce a mantenere
costante la propria pulsazione ed il proprio colore, ciò significa il
Campo Elettromagnetico (CEI) è Informato dalla condotta dell’essere
che ha modulato e movimentato quel cadavere, quando era in vita.
Questo corpo eterico
(bio
elettronico) è molto legato a quello fisico e si disgrega a poco a poco,
si ridistribuisce nel terreno, in altri corpi e nell’atmoSfera (che
noi definiamo "sfera
degli
Atomi
che galleggiano in essa"
che circonda tutta la terra fino alle
fasce di Van Allen) ove è raccolto,
oltre che nel
DNA degli esseri viventi, il patrimonio dell’inconscio collettivo,
ovvero tutta la Vita (pensieri ed azioni) di tutta l’umanità,
formando la “banca dati” del pianeta Terra e di tutti i suoi
abitanti.
E’ da questa memoria collettiva che fin dal suo concepimento
l’essere trae la sua energia informata per costruire il corpo fisico,
accorpando atomi degli elementi: terra, acqua, aria, fuoco, ovvero
ossigeno, idrogeno, minerali, vitamine, fattori vitali essenziali e
necessari per la vita su questo
Pianeta, divenendo quindi un'Anima
Vivente dotata nel suo interno di un
corpo di
Energia/Spirituale.
Ecco
le ns. considerazioni
sui vari tipi di "corpi" (in realta'
nel qui ora un tutt'uno)
facenti parte del CEI.
Il corpo Astrale fa sempre parte del CEI (Campo Elettromagnetico Informato)
ed è entro contenuto da quello Eterico, che però lo perde quasi subito
al trapasso; questo corpo è legato alle emozioni, esse lo modulano e lo
modellano inserendovi la sintesi per mezzo della
Mente, delle
informazioni, con il mantenimento della vigilanza; dopo la morte fisica
esso rimane in attesa sul piano che gli corrisponde in attesa del
“ritorno”;
Esso è energizzato dal sistema reticolato del corpo
fisico mentre è in vita con esso.
La nostra
Mente tende a formare
un nuovo Campo Informazionale-Tachionico
personale e quindi ad unire le Forze
Eteriche Contrapposte E+ ed E-, per creare le Immagini Vere e plasmiche
(olografiche) composte di insiemi di Fotoni “colorati”, che vivono
una volta manifestate nella dimensione Astrale e che, salvo quando
vengono disciolte da azioni mentali, tendono a “scendere” nella
Mater-ia per ESSERE VIVE e SENSIBILI nella nostra dimensione.
Il corpo Causale è la memoria Informatica, elettronica di tutta la nostra
esperienza e la quintessenza di tutte le nostre vite passate e
corrisponde a tutto il nostro vissuto che viene memorizzato nell’aura
e nei geni del DNA.
Il corpo Mentale è quello legato agli schemi mentali che ci guidano (dal
passato al futuro) o ci condizionano nelle nostre scelte di vita. Questo
corpo (modulatore del CEI) è sempre collegato al “piano astrale” e
da esso trae energia e crea in esso le immagini energetiche (di
qualsiasi tipo: belle, brutte, gioia, dolore, azioni buone o cattive,
ecc.) solo il vissuto nella Giustizia può rimediare, trasformare,
cancellare, sciogliendo le immagini create dal dolore, se Auto perdonate
cioè riVissute.
Dal momento della morte in avanti,
noi ripercorriamo questa “memoria” per rivedere le nostre azioni e
confrontarci con la vera Giustizia e DOBBIAMO riparare ciò che non è
stato vissuto in questa Coerenza, ecco il Giudizio.
Il corpo Divino è quello legato alle Entità energetiche della
Manifestazione ed è composto dall’insieme di tutti gli atomi
personalizzati che hanno partecipato alla creazione del nostro corpo
fisico e ci compongono attualmente.
Il corpo Spirituale (che segue la Legge dell'entropia negativa = accumulo
dell'in-form-azione) è l’insieme della nostra Consapevolezza (composta da
bit di in-form-azioni, quindi da Tachioni e Fotoni informati = Dati) che ci
caratterizza e ci individualizza e che viene ricavata dalle esperienze
vissute in sintonia con le Leggi della Natura, esse si fissano
nell’Ego/IO, che noi siamo, manifestando in primis un
Atomo
ed in seconda fase un cluster di atomi Spiritualmente elevato/i in armonia con la Manifestazione ed agente in essa,
che si manifesta e si manifestera' in
qualsiasi dimensione degli infiniti
Universi possibili.
I
Corpi del Campo Psico Elettromagnetico Informato,(CEI) con l’Ego
IO SONO
il soggetto, persa la parte “pesante” del fisico e dell’eterico,
seguono gli indirizzi (le strade) individuali possibili ed attraverso la
“Star Gate” (Porta delle Stelle, ovvero porta dimensionale o
cunicolo spazio/temporale,) personale, si proiettano nel “buco nero”
(ombelico dimensionale) che li sposta in un nuovo
spazio/tempo,
attendendo la nuova reincarnazione od incarnazione a seconda del livello
di evoluzione spirituale proprio.
Video dello scienziato russo che e' tornato
dall'aldila'
La
MORTE secondo le varie
Religioni
Cosa succede dopo la morte ? cosa
dicono le religioni, e cosa le varie
religioni della terra ?
Una domanda che tutti si pongono è:
Cosa accade dopo la morte ? Dove si
va quando si muore ? L'anima,
il cielo, l'inferno... cosa c'è di
vero ?
Nel corso dei secoli l'uomo ha
cercato di darsi delle risposte
cercando nella filosofia e nelle
tradizioni religiose, nel tentativo
di sottrarsi al timore generato da
quegli interrogativi.
SECONDO gli
ATEI
Gli atei (coloro che non credono
nell'esistenza di Dio) affermano che
l'uomo non è altro che un animale.
Essi negano che vi sia un'anima che
sopravvive al corpo e perciò
ritengono che dopo la morte non vi
sia nulla. Essi credono che la morte
sia la fine totale e irrimediabile
della vita dell'individuo, e che la
vita vada quindi vissuta fintanto
che dura, o per un ideale comune o
per il piacere egoistico.
SECONDO i CULTI di PROVENIENZA
ORIENTALE
Altri, andando all'altro estremo,
credono nelle più disparate forme di
spiritualità orientale - in
particolare nella teoria della
reincarnazione (di cui esistono le
innumerevoli varianti dei buddisti,
induisti, sikh, giainisti,
esoteristi, ecc.), e in una grande
energia cosmica impersonale che
pervade tutto e tutti. Morire è per
loro il passaggio da un'esistenza
terrena a un'altra.
L'anima continua a passare
attraverso una lunga catena di
reincarnazioni, cioè a reincarnarsi
in altri esseri umani finché non ha
raccolto tutte le conseguenze delle
proprie azioni.
SECONDO le RELIGIONI AFRICANE
Le religioni tradizionali africane
insegnano che i morti continuano a
intervenire nella vita dei
discendenti sotto forma di "spiriti
protettori". I bambini, gli
"anormali", e i morti di morte
violenta sono invece esclusi da
questo ruolo, e rimangono degli
spiriti vaganti e pericolosi.
SECONDO l'EBRAISMO
La religione
Ebraica si basa sull'Antico
Testamento (i primi 39 libri
della Bibbia), e insegna che vi e'
la risurrezione di tutti gli esseri
umani dopo il Giudizio da
parte di Dio. L'Ebraismo insegna che
quando si muore, l'anima lascia il
corpo e raggiunge tutte le altre
anime che riposano nello Sheol (il
soggiorno dei morti, o Ades).
vedi qui:
http://www.kabbaland.com/cinuweb/fotocinuweb/wtorah/ghilgul.html
http://www.e-brei.net/index.php?mact=CGBlog,cntnt01,detail,0&cntnt01articleid=595&cntnt01returnid=51
Alcune sue “sette” credevano ed
insegnavano la reincarnazione,
persino al tempo di Gesu’ nei
vangeli e’ riferito che il popolo
pensava che Giovanni il Battista
fosse Elia reincarnato.
La Reincarnazione nel Cristianesimo e
nell'Ebraismo
Fohat scrive: "Molte persone non lo sanno,
ma la dottrina della reincarnazione non era
affatto estranea al Cristianesimo
originario. Nella reincarnazione credevano
non soltanto diversi gruppi di cristiani
della prima ora (i cosiddetti Gnostici), ma
anche autorevoli Padri della Chiesa come
Origene e Clemente di Alessandria. Le loro
tesi contrastavano nettamente con quelle di
altri cristiani di allora, soprattutto di
quelli che confluirono successivamente nella
Chiesa romana.
Quel poco che sull'argomento è contenuto nel
Nuovo Testamento, si presta infatti a
diverse interpretazioni sia a favore che
contro. La questione rimase controversa nei
primi secoli dopo Cristo finchè prevalse la
tesi contraria, ma fu soltanto nel 533 d.C.
che l'insegnamento di questa dottrina venne
definitivamente condannato dal Concilio
Ecumenico di Costantinopoli.
All'epoca la Chiesa era già ampiamente
compromessa con il potere politico, tant'è
vero che il decreto di condanna fu emesso
dall'imperatore romano Giustiniano,
personaggio tanto potente quanto discutibile
che aveva l'abitudine di intervenire in modo
pesante su tutte le dispute teologiche
dell'epoca e nominava personalmente i Papi.
Non è affatto da escludersi, di conseguenza,
che nella sentenza di condanna influirono in
modo determinante considerazioni di
carattere politico-sociale-economico che
nulla avevano a che fare con la
spiritualità. E' bene che si sappiano queste
cose, perchè certi dogmi della
Chiesa cattolica che vengono presentati
come verità assolute o, peggio, come "Parola
di Dio", spesso e volentieri furono
originati da considerazioni di carattere
politico-sociale più che da una seria e
autentica ricerca spirituale.
Successivamente sostennero la tesi della
reincarnazione altri gruppi di ispirazione
cristiana (prontamente dichiarati eretici
dalla Chiesa) come i Catari medioevali e i
moderni Rosacroce. I Catari si organizzarono
intorno ai primi anni del XII secolo allo
scopo di riportare il Cristianesimo, allora
fortemente inquinato dalla condotta immorale
di larga parte del clero, alle sue fonti
originarie.
Si distinguevano per il loro ascetismo e si
diffusero largamente nell'Italia del Nord,
nella Francia del Sud ma anche in vaste zone
dell'Europa centrale. Sia il potere
ecclesiastico che quello politico si
sentirono seriamente minacciati dalla
diffusione e dal consenso che riscuotevano i
Catari, tanto che nel 1209 fu ordinata dal
Papa Innocenzo III una repressione di una
ferocia inaudita che si concluse 20 anni
dopo con il loro completo sterminio.
La dottrina della reincarnazione non è
estranea nemmeno all'Ebraismo, radice del
Cristianesimo.
E' insegnata infatti dalla
Kabbalah, la componente
mistico-esoterica (una sorta di livello
superiore, tutt'altro che eretico) della
religione ebraica. Si tratta di un
antichissimo insegnamento tradizionalmente
segreto e trasmesso oralmente da maestro a
discepolo solamente a persone di età non
inferiore ai 40 anni, che ha cominciato ad
essere divulgato pubblicamente a partire dal
medioevo attraverso dei libri scritti con un
linguaggio simbolico pressochè
incomprensibile ai profani.
La Kabbalah si basa in buona parte sul
valore mistico-occulto dei numeri e delle
lettere alfabetiche ebraiche, grazie al
quale vengono estratti dai testi sacri dei
significati nascosti e più profondi rispetto
a quelli ottenibili dallo studio ordinario.
Nell'ebraismo convivono dunque due filosofie
almeno parzialmente contrastanti tra loro.
Da questo si può dedurre che esistono due
livelli di insegnamento destinati a due
livelli di comprensione: il primo,
costituito da dogmi e regole di
comportamento, destinato alle grandi masse
che hanno bisogno di qualcuno o qualcosa che
dica loro cosa fare e in che cosa credere
tenendo conto del contesto politico, sociale
ed economico; il secondo, di più alto
livello, basato sulla conoscenza pura e
destinato a una cerchia ristretta di persone
più mature e consapevoli."
La
Torah ci insegna che, malgrado le apparenze,
c’è un’intrinseca e incomprensibile logica
nella diversità dei ruoli e dei destini.
La kabbalah spiega la presenza del male come
una conseguenza delle nostre cattive azioni
che siamo costretti in qualche modo a
riparare in vista di ristabilire l’unitaria
armonia cosmica. Questa riparazione avviene
per mezzo dei cicli delle rinascite.
Reincarnazione è il termine italiano con cui
si traduce la parola ebraica “ghilgul” che
significa letteralmente “ruota, ciclo”.
Un’opera colossale è stata redatta da Haiym
Vital, discepolo dell’Ari Hakadosh, basata
sull’insegnamento del Maestro relativo ai
cicli della reincarnazione delle anime.
Lo Zohar interpreta diversi versetti della
Torah alla luce della reincarnazione; ne
citiamo un paio ad esempio:
“Una generazione va, una generazione viene
ma la terra resta sempre la stessa” (Qoelet
1,4)
Zohar dice che è sempre la Torah parla della
stessa generazione di anime che ciclicamente
ritornano in corpi nuovi.
“D’ Punisce la colpa dei padri fino alla
terza e alla quarta generazione”
(Esodo 20,5)
Lo Zohar considera questo versetto come una
delle tante testimonianze bibliche della
reincarnazione: un’anima torna nei suoi
stessi discendenti per riparare le colpe
degli avi, cioè da lui stesso commesse nel
corso delle sue molteplici trasmigrazioni.
Scopo di questo ritorno è la riparazione
degli scompensi e squilibri che abbiamo
causato nel mondo con le nostre cattive
scelte e azioni, ma anche apportare un
contributo alla restaurazione del mondo
intero.
Gli studi del DNA ci hanno costretto a
prendere atto dell’ereditarietà, della lunga
catena di vite e di storie di cui riceviamo
passivamente le connotazioni fisiche,
psicologiche, spirituali. Qui va cercata la
causa delle malattie non solo biologiche, ma
anche mentali e parapsicologiche.
Dice rav Berg: “Quando Einstein ha
sviluppato la sua teoria della relatività,
ha distrutto molti fondamenti della fisica
annunciando che il tempo non era
invariabile. Dicendo questo, ha aperto la
porta alla possibilità dell’esistenza della
reincarnazione”
La morte concerne il corpo, l’anima è eterna
ed immortale.
La morte è dissoluzione degli elementi
chimici, la morte è de-composizione, cioè
scomposizione organica…la scienza ci
dimostra che gli elementi chimici che
compongono la materia, nostro corpo
compreso, sono eterni.
I cicli della natura sono una perenne
composizione, scomposizione e ricomposizione
degli stessi elementi di base.
Le anime tornano per operare una
riparazione, un Tikkun, che non è
semplicemente un’espiazione dei peccati
commessi durante un’esistenza passata, ma
una fase successiva di avanzamento nella
costruzione del mondo.
Questa restaurazione del mondo spesso
avviene in coppia: le anime gemelle sono due
metà di un’unica anima che tendono a
cercarsi nel corso delle reincarnazioni e a
ricongiungersi. Questo spiega perché l’amore
fra un uomo e una donna è l’argomento
universale e a-temporale più cantato da
tutte le generazioni, fonte di ispirazione
delle più grandi opere letterarie e
artistiche di tutti i tempi. Un’anima non è
completa finché non si riunisce alla propria
metà, ma non è dato a tutti di ritrovarla
nell’arco di una sola vita.
La RESURREZIONE dei MORTI
L’idea di vita eterna e immortale è uno dei
concetti più antichi dell’ebraismo. Ma non
si tratta solo di una speranza che sarà
premiata e colmata una volta varcato questo
nostro mondo; si tratta dell’attesa di un
evento che dovrà compiersi materialmente in
questo universo fisico.
Ma se moriamo e tutto ciò che avremo fatto
si perderà nel nulla, perché faticare tanto ?
Soltanto per lasciare qualche debole traccia
in questo mondo, sperando di continuare a
vivere nel ricordo di qualcuno ? E quando
quel qualcuno che ci trattiene come
frammento della propria memoria morirà a sua
volta, cosa resterà di noi e di ciò che
siamo stati ?
L’uomo vuole vivere, e questo dimostra che
egli è fatto per vivere eternamente; e se è
vero che ci sono persone che decidono di
uccidersi è perché semplicemente non hanno
trovato le risposte alle domande appena
formulate.
Nella nostra cultura non si parla più della
morte, o meglio se ne parla tentando di
esorcizzarla…cerchiamo di allontanare la sua
inquietante realtà o dimenticandola o
cercando di rendercela desiderabile.
Per l’ebraismo la morte è un ostacolo
temporaneo, destinato ad essere
definitivamente abbattuto. La morte è una
non-verità, una menzogna contro la quale
l’uomo ha il dovere di lottare. Noi abbiamo
il dovere di dominare e soggiogare tutte le
forze ostili che si oppongono alla piena
realizzazione del progetto divino che
portiamo in noi, ivi compresa la morte.
E questa non è astratta filosofia: Israele è
il popolo che ha fatto più volte
l’esperienza concreta della resurrezione dai
morti; durante la sua difficile e lunga
storia disseminata da continue persecuzioni
e tentativi di sterminio, il popolo
d’Israele ha dimostrato una forza di
rigenerazione che non ha eguali nella storia
del genere umano ! La prova più recente è la
rinascita di questo popolo nell’antica terra
dei suoi padri a partire dalle ceneri della
Shoah.
Il popolo d’Israele continua a rinnovarsi
con creatività per essere testimone vivente
che la morte è un ostacolo che l’umanità
imparerà a sconfiggere.
Per l’ebraismo l’immortalità non è solo una
credenza religiosa, ma il nostro futuro
terreno. Non è utopia, ma paziente attesa
del nostro destino.
Secondo il pensiero di Rav Kook, che si
radica nella tradizione
kabballistica e
hassidica e negli scritti dei grandi Maestri
dell’ebraismo che lo hanno preceduto,
l’uomo aspira essenzialmente al Bene, la sua
anima è attratta dall’infinito e intuisce le
insondabili estensioni dell’eternità. La sua
ricerca del Bene sarà possibile soltanto
quando avrà raggiunto la libertà somma,
sgombera dal peso ossessionante e alienante
della sofferenza e della morte.
L’aspirazione al Bene non è solo una
caratteristica umana, ma è un anelito
cosmico che coinvolge tutte le forme di vita
animate e inanimate: tutto ciò che esiste in
questo universo è animato da una costante
esigenza di superamento e tensione verso il
pieno perfezionamento, un processo di
elevazione in perpetuo divenire…
La paura della morte è alla base d’ogni
nostra inquietudine esistenziale, è quella
costante presenza in sordina che cerchiamo
di annichilire buttandoci in un rumore di
vita abbastanza forte per azzittirla.
Secondo Rav Kook, in quanto negazione, fine
e annientamento dell’essere, la morte è
un’assurdità anti-divina che deve essere
superata, non nell’aldilà ma in questo
nostro mondo terreno. E’ l’incapacità di
accogliere l’infinito che ci rende mortali.
La vita è una lotta contro la morte e l’uomo
nato per la vita è chiamato a sconfiggerla
in modo concreto. La morte è un difetto
provvisorio all’interno della creazione al
quale l’uomo prima o poi troverà rimedio,
attraverso la conoscenza esoterica della
mistica ebraica e la ricerca scientifica che
sta ormai diventando sempre più pura
metafisica…
E’ vero che la scienza è ancora ben lontana
dal fornirci la formula matematica
dell’eternità e che noi forse non saremo più
qui per goderne; ma dobbiamo sapere che
anche noi possiamo contribuire a questo
processo universale di immortalità,
imparando a sconfiggere in noi e negli altri
le cause della morte sia fisica che
spirituale: come combattiamo le malattie
fisiche con terapie e medicine, così
dobbiamo combattere le malattie dell’anima
con le cure e i medicamenti appropriati che
la
Kabbalah ci fornisce.
SECONDO l'ISLAM
Anche la
religione Islamica - che,
lo ricordiamo, fu basata
parzialmente sull'Ebraismo -
insegna l'esistenza dell'anima, e
l'esistenza di un giorno
destinato al Giudizio finale
(chiamato "l'ultimo giorno").
L'Islam insegna che chi non crede in
Allah è destinato all'inferno; chi
invece è stato sufficientemente
giusto potrà contemplare Allah.
SECONDO ALCUNI CULTI MODERNI
Alcune sette pseudocristiane come i
Testimoni di Geova
(TdG) insegnano a non
credere nel cielo (paradiso) e nell'inferno, e
fondono il concetto di paradiso con
quello di vita terrena.
Il loro pensiero è che i morti che
saranno stati sufficientemente
giusti, un giorno ricominceranno a
vivere "una nuova vita su una terra
paradisiaca" (in questo mondo).
Per sostenere quest'idea prendono il
verso biblico di Giovanni 5:28,29.
Ma cosa dice in realtà questo verso ?
Niente di tutto questo. Gesù
dichiara semplicemente che tutti i
morti risusciteranno (rinascono in
altra dimensione), e fa solo due
distinzioni: alcuni risusciteranno
in "risurrezione di vita" (la vita
eterna con "Dio"
per collaborare al
progetto di Vita dell'INFINITO), e gli altri in
"resurrezione di giudizio"
=
reincarnazione per la purificazione
dagli errori (Karma), (il
giudizio finale descritto in
Apocalisse 20:11 e seguenti).
I
Testimoni di Geova
(testimoni di un
dio Terribile e CATTIVO
= vera traduzione dall'ebraico della parola
geova)
affermano anche
che l'inferno non esiste. Essi
dicono che nella Bibbia non si parla
di un inferno di fuoco, e che una
volta morti si torna soltanto alla
polvere, all'inesistenza; chi sarà
ritenuto degno potrà invece vivere
sulla terra.
La verità è che
Gesù
il nazareno parlò più dell'inferno che
del cielo, e ha detto con chiarezza
che l'inferno è come una fornace
ardente (Matteo 13:49-50), un fuoco
inestinguibile (Marco 9:42-48) ed
eterno (Matteo 18:8).
SECONDO il
CATTOLICESIMO
Il
Cattolicesimo, rifacendosi in
parte alla Bibbia ma anche,
purtroppo, in larga misura alle
tradizioni religiose romane, insegna
che quando si muore esistono tre
destinazioni possibili per l'anima
del defunto:
paradiso,
inferno e
purgatorio (la Bibbia invece parla
soltanto dei primi due, e ammette
due sole condizioni possibili per i
defunti: "salvati", e non "salvati").
Il
limbo e' stato inventato nel medio evo
ma oggi e' in disuso....
Secondo la chiesa cattolica, il
purgatorio è un luogo di tormento
dove vanno coloro che muoiono in
grazia, a espiare la pena dovuta per
i loro peccati. I parenti che
vogliono aiutare un defunto a uscire
del purgatorio possono rivolgersi
alla chiesa cattolica, la quale
effettuerà una messa di suffragio
per "aiutarli". Ancora più efficace
sarebbe la messa offerta
sull'"altare privilegiato", che
avrebbe il potere di fare uscire
subito l'anima dal purgatorio.
Il Cattolicesimo inoltre, come certe
religioni africane, insegna che i
defunti ci ascoltano e ci aiutano, e
che vanno pregati.
La Bibbia insegna invece che i morti
non sono in grado di fare niente di
tutto questo, e vieta di rivolgersi
a loro.
SECONDO
SCIENTOLOGY (nuova
religione del 21° secolo)
Essa crede ed insegna la
reincarnazione.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La morte ed il
senso della vita
“Se penso che devo morire mi
ammazzo” (“nonna maria”) -
“ The physically of Death destroy us, the idea
of death saves us”
La Coscienza è un grande dono, un tesoro tanto
prezioso quanto la vita. Questo ci rende
uomini. Ma ciò comporta una grande prezzo da
pagare la ferita della mortalità. Infatti
fra tutti gli animali che popolano la terra
l’uomo è l’unico animale che diviene ben presto
consapevole del suo ineluttabile destino,
quello di dover morire.
La nostra esistenza è accompagnata dal
fantasma della consapevolezza che cresciamo,
maturiamo e inevitabilmente decliniamo e
moriamo.
La paura della morte tocca tutti noi: uomini,
donne e bambini, ma l’angoscia ad essa
collegata varia di intensità nel corso
dell’intero ciclo di vita.
I bambini imparano a conoscere la morte
attraverso la morte di animali domestici, dei
nonni, la vista di cimiteri e le tombe dei
parenti.
Gli adulti cercano di placare la loro angoscia nei confronti della morte con l’uso
di parole rasserenanti, cercando di
posticipare loro il problema in un lontano
futuro o negando la morte attraverso racconti
di resurrezione, vita eterna e paradiso.
La paura della morte sembra esser messa da parte
dai sei anni, cioè in quella età che Freud
chiama di latenza.
Nell’adolescenza l’angoscia di morte erompe con
notevole forza; i teenagers spesso sono
preoccupati della morte ed hanno pensieri di
suicidio. Molti adolescenti in questo periodo
sfidano la loro paura della morte con
atteggiamenti aggressivi o estremamente
rischiosi.
Nei giovani adulti la paura della morte viene
soppiantata dalla preoccupazione verso i due più
importanti obiettivi di questa fase della vita:
il lavoro e l’inserimento sociale ed il
costruirsi una famiglia.
Con la passare dei decenni quando la carriera volge al termine e/o i figli a loro volta
lasciano la casa di origine, inizia la crisi
della mezza età e l’angoscia di morte di nuovo
erompe con forza.
Quando noi abbiamo raggiunto l’apice della vita ci accorgiamo che la strada non tende più ad
salire ma rapidamente volge verso il declino
e la morte .
Parlando della morte è importante rammentare che
non tutte le epoche storiche guardano a
quest’evento nello stesso modo. Esistono,
infatti, delle differenze.
Come si comportava l’uomo preistorico nei
confronti della morte ?
Da un lato aveva preso la morte sul serio come
annientamento della vita, d’altro canto l’aveva misconosciuta e ridotta a niente.
Lui ascriveva alla morte dell’altro, del nemico, dello straniero un significato diverso dalla
propria morte.
Infatti quando l’uomo primitivo vedeva morire la
moglie il figlio ecc., faceva esperienza in sé
che si potesse morire.
L’uomo primitivo non
poteva più negare la morte, egli l’aveva se pur
parzialmente sperimentata su di sé nel suo
dolore ma non voleva ammetterne l’esistenza poiché non riusciva a pensarsi morto.Si affidò
così a compromessi ammise la morte, negando però il suo carattere di annientamento della
vita che invece aveva ammesso nel caso della
morte di un suo nemico.
Nel tardo Paleolitico e nel corso della prima
parte del Neolitico, l’uomo riteneva che lo
spirito del defunto rimanesse presente in questo
mondo, anche se non in forma visibile.
Questa teoria si divideva in due tipi.
Poteva essere
che rimanesse accanto alla tomba, vicino al suo
gruppo – sia per aiutare i suoi, come pure per
punirli o terrorizzarli (come dimostrano i
legacci che stringevano i resti mortali del
defunto) – oppure vagava liberamente, senza
alcun riferimento preciso con i suoi parenti.
Uno dei dati costanti del periodo Paleolitico
consiste nella comparsa di sepolture
intenzionali e che quindi si fosse diffusa una
sorta di culto dei morti. Sul cadavere della
persona amata l’uomo primitivo ritrovò gli
spiriti, ideò la scomposizione dell’individuo
in corpo ed anima, nel ricordo dei morti si
creò l’idea di altre forme di esistenza per le
quali la morte sarebbe solo l’inizio, l’idea
di una sopravvivenza dopo la morte apparente.
Il defunto non è visto come morto del tutto, ma
immerso in un sonno profondo e momentaneo che lo
porterà, successivamente, a risvegliarsi. Nel
momento in cui tornerà in vita avrà bisogno di
nutrirsi e degli oggetti a lui cari nella
precedente vita.
Pertanto, secondo l'interpretazione delle
scienze storico-antropologiche, l'uomo rifiuta
fin dall'inizio la morte.
Ciò non di meno, egli
fa esperienza di essa poco alla volta,
comprendendone appieno il significato solo dopo
un lungo e lento processo di assimilazione.
Il senso della morte come evento che interessa
un determinato soggetto, infatti, si svilupperà
appieno solo con l’apparire del senso dell'uomo
e ciò perché, all’inizio della sua storia, la
morte si esplicita in modo parziale, ovvero solo
attraverso la sperimentazione del dolore del
proprio corpo e contemporaneamente attraverso il
suo rifiuto.
L’uomo mitico non comprendendo il
sopraggiungere delle tenebre percepisce
quest’evento nella forma di qualcosa che
distrugge ogni forma visibile, che pertanto d’un
tratto diviene estranea e insidiosa.
La morte -
almeno all'inizio della storia dell'uomo - è in
qualche modo evitabile. Essa, infatti, non è
stata ancora riconosciuta quale “evento
ineluttabile” e ciò perché, in quanto garantita
da riti e miti, il rifiuto originario della
morte vuole che questa vita presente non finisca.
Queste successive esistenze erano inizialmente
solo appendici di quella troncata dalla morte,
furtive, prive di contenuto e di scarso valore
avevano il carattere di meri espedienti.
Tuttavia, a un certo punto della storia, la fede
nel potere dei miti si convince del proprio
fallimento, trasponendo il luogo dell’eternità
dal mondo immanente della natura in un altrove
trascendente dove i corpi distrutti, oltre a
poter a volte ritornare in questa vita, possono
risorgere, vincendo una volta per tutte le
tenebre e la decomposizione.
Con il realizzarsi della piena consapevolezza
dell'inevitabilità del proprio morire, ciò da
cui ci si vuole difendere non è più il dolore
del corpo ma, al contrario, è “l'inevitabilità
di questo accadimento tragico”. Infatti, solo
dopo il sopraggiungere di questa consapevolezza,
l’uomo scorge il rimedio attraverso il pensare a
una vita ulteriore. .
Tutto può nascere, crescere e perire, ma non
l’essenza intima che anima l’interiorità di
ciascun individuo, un’essenza che, a questo
punto della storia, l’uomo nomina in tanti modi
differenti: "anima",
"atman", "psiche".
E’ qui che si inserisce una
sorta di salto di qualità che ci permette di
passare dall’uomo mitico a quello metafisico.
Il senso dell’esistere, un tempo immanente alla
natura, ora trova la propria stella polare nella
esistenza di un Dio ultraterreno che da eternita'.
E
saranno le religioni a proclamare come più
preziosa e più valida questa esistenza
ulteriore ed a ridurre la vita che si conclude
con la morte ad una mera preparazione.
Pochi secoli fa, con l’avvento dell’epoca dei
lumi e della scienza, "Dio" muore per lasciare
spazio a quel soggetto storico dubitante che
chiamiamo uomo scientifico. Ora, non c’è più
nulla in cui credere in modo acritico, poiché
tutto deve essere sottoposto a sperimentazione e
verifica.
L’uomo scientifico incomincia, infatti,
a dubitare sia dell’esistenza di un "Dio"
ultraterreno che non può essere scalfito dallo
scorrere del tempo, sia, di conseguenza, della
possibilità che l’essenza dell’uomo - ciò che
un tempo egli chiamò “anima o “psiche” - possa
sopravvivergli. Ciò che l’uomo riteneva essere
il prodotto di massimo valore, l’anima, non
discende dall’alto, al contrario, è un semplice
prodotto casuale di ciò che sta in basso.
Il venir meno di ciò che a noi è caro e ci
appartiene, non solo ci pone di fronte alla
morte come dato empirico, ma soprattutto alla
morte come evento tragico in sé poiché priva la
persona di quella percezione di stabilità che
potrebbe offrire senso e prospettiva
all’esistenza.
L’evidenza primaria è, allora,
quella dell’inevitabile tramonto di ogni
prospettiva/aspettativa che possa offrire senso
(un senso stabile) all’esistenza.
Quando si è soli, di
notte, nel silenzio, e nell’oscurità non si ode
né si vede altro che i pensieri che addizionano
e sottraggono anni di vita e la lunga serie dei
fatti ingrati che ci provano senza misericordia
quanto abbia camminato l’indice dell’orologio,
allora scompaiono le sagge massime e l’angoscia
ci coglie nell’insonnia, mozzandoci il respiro”.
Poiché non possiamo vivere paralizzati dalla
paura di morire noi sviluppiamo metodi per alleviare l’angoscia.
Proiettiamo noi stessi attraverso i nostri
figli, cerchiamo di concentrarci sulla carriera
e sull’accumulare ricchezze, abbracciamo la fede verso un
ipotetico salvatore, oppure verso l’amore per un
essere divino.
Per alcuni di noi la paura della
morte si manifesta solo indirettamente come generalizzata inquietudine mascherata da altri
sintomi psicologici, altri invece sperimentano una esplicita e cosciente ansietà al pensiero
della morte e per alcuni di noi la paura della
morte esplode in un terrore che nega ogni
felicità e soddisfazione.
Ma l’uomo ha bisogno
di qualcosa che vada al di là di se stesso,
che dia senso alla sua vita e che sia capace
di dare motivazione e spiegazione alla sua
esistenza.
Per secoli, filosofi e pensatori hanno tentato di medicare la ferita della mortalità e di
aiutarci a vivere in armonia e pace.
Già Epicuro filosofo greco del 4 secolo
prima dell'era volgare, nato nel 341, poco dopo la morte di
Platone, praticava la filosofia medica ed
affermava che, come un dottore cura il corpo, i
filosofi debbano prendersi cura dell’anima.
Nelle sue convinzioni vi era un solo scopo
nella filosofia, alleviare l’infelicità umana.
E qual’era la causa della sofferenza degli
uomini ?.
Epicuro credeva fosse la onnipresente paura
della morte.
Il terrificante pensiero della
morte inevitabile interferisce con il nostro
piacere, godimento della vita.
Poichè nulla può
soddisfare il nostro ardente desiderio di vita
eterna tutte le attività della vita appaiono
insoddisfacenti. Molti individui sviluppano un
tale odio verso la vita fino a pensare al
suicidio.
Epicuro anticipo’ il concetto di inconscio. Egli
enfatizzo’ che la paura della morte è spesso
inconscia e si manifesta in maniera indiretta con per esempio eccessiva religiosità, un attenzione ossessiva per la salute, un interesse esclusivo per ricchezze e potere ecc.
Epicuro pensava che l’anima fosse mortale e
perisse con il corpo, conclusione
diametralmente opposta a quella di Socrate che
aveva trovato conforto nell’idea
dell’immortalità dell’anima. Le convinzioni di
Socrate riportate anche nel Fedro di Platone furono poi assunte dai neoplatonici ed hanno
influenzato in modo decisivo la visione
cristiana della vita dopo la morte.
Per alleviare la paura della morte Epicuro
sviluppo’ una serie di potenti pensieri ed il
concetto dell’atarassia per ottenere la
serenità.
Ma se noi siamo mortali, pensa Epicuro, e
l’anima non ci sopravvive, non abbiamo nulla da
temere.
Noi non avremo nessuna coscienza e
pertanto nessun rimpianto della vita persa, né
alcunchè da temere dagli dei (Epicuro non negava
però l’esistenza degli dei, argomento pericoloso):
“dove sono io non c’è la morte, dove c’è la
morte non ci sono io. Se sono morto non so
neanche di esser morto.”
Egli ancora dice che il nostro stato di non
essere dopo la morte è identico al nostro stato
prima di nascere.
Molto significativo e’ anche cio’ che dice
Spinoza il grande eretico ebraico: “il fine al
quale tendo è questo: acquistare la conoscenza
dell’unione che ha la mente con tutta la natura. Fa parte della mia felicità anche
l’adoprarmi perché molti altri l’acquistino
insieme a me. L’uomo libero non pensa alla morte
La sua sapienza e’ meditazione non della morte,
ma della vita. Che l’uomo viva della natura vuol
dire che la natura è il suo corpo, con cui deve
stare in costante rapporto per non morire “.
E
veniamo ai padri della psicoanalisi.
Freud riflette: Qual è il nostro atteggiamento
nei confronti della morte ?
Noi ci comportiamo in
generale come se volessimo eliminare la morte
dalla vita. La morte si fa sentire a noi
occasionalmente ed allora siamo profondamente
scossi e come strappati dalla nostra sicurezza
da qualcosa di straordinario. .
Ma soprattutto siamo colti di sorpresa se la morte colpisce uno dei nostri conoscenti o
parenti. Nessuno potrebbe arguire dal nostro
comportamento che riconosciamo la morte come
una necessità, che abbiamo la sicura
convinzione che ognuno di noi è debitore alla
natura della propria morte. Al contrario , noi
troviamo una spiegazione che derubrica questa
necessità a casualità.
Si ammette certamente
che alla fine si deve morire, ma questo alla
fin fine lo intendiamo come situato in
lontananze imprevedibili.
Noi non crediamo in fondo alla nostra propria
morte.
In tutti i tentativi di raffigurarci come andrà dopo la morte, chi ci piangerà, possiamo
notare che siamo ancora lì in qualità di
spettatori.
Ma questo atteggiamento verso la morte ha
conseguenze importanti sulla nostra vita. Questa
si impoverisce e perde interesse.
I nostri
legami sentimentali, l’insopportabile intensità del nostro dolore ci rendono vili, inclini ad evitare pericoli per noi e per i nostri cari. La
vita perde interesse e contenuto allorquando la
posta in gioco più alta, vale a dire la vita stessa viene esclusa dalle sue battaglie. In
verità noi non avremmo niente contro la morte se
questa non ponesse fine alla vita quella vita
che possediamo come unico esemplare .
Il nostro inconscio assume nei riguardi della
morte il medesimo atteggiamento assunto
dall’uomo primitivo.
Cio’ significa che
l’inconscio in noi non crede alla propria
morte, anzi è costretto a comportarsi come se
fosse immortale.
Ma non sarebbe meglio restituire alla morte,
nella realtà e nei nostri pensieri il posto che
le spetta ?
Ciò contribuirebbe a rendere la
vita più sopportabile e sopportare la vita è il
primo dovere di tutti i viventi. Se vuoi
mantenere la tua vita disponiti alla morte, dice
ancora Freud:”si vis vitam para mortem”.
Madera nella prefazione al testo di Freud “ Noi
e la Morte”, osserva che Freud prende in giro il
desiderio di negare alla morte qualsiasi realtà, la preoccupazione per la vita che si spinge fino alle più ridicole forme di prudenza, ma
in lui rimane l’orgogliosa rivendicazione di
una cultura odiatrice della morte e non
disposta agli ingannevoli compromessi che
rimanda la speranza all’aldilà.
Potente eco antiplatonica ed anticristiana dell’avversione per tutto ciò che ricorda la
morte e che con lei vuole scendere a patti.
Rifiutarsi alla fabbrica delle illusioni. Ed infatti Freud consigliava che si tenesse
presente la morte per poter volere ancora più
intensamente la vita.
Buona parte dell’opera di Jung trova alimento
da riflessioni sull’angoscia del morire e su
quel bisogno di senso che con esso si accompagna.
La biografa di Jung, Aniela Jaffè, afferma che
per tutta la vita Jung ha inseguito il suo "mito
del senso", il senso della vita. Questa ricerca
è stata culturalmente determinata dallo spirito
del suo tempo, che testimoniava l’irrevocabile
caduta fuori dal mito e con ciò anche dalla
natura.
Nel saggio "Anima e morte" - scritto lo stesso
anno in cui incominciò a tenere i seminari su
Zarathustra - Jung ricorda che la morte è un evento di cui in modo assolutamente spontaneo,
l’anima si interessa, soprattutto al volgere
della seconda parte della vita attraverso la
spontanea produzione di immagini e pensieri che
ad essa rinviano.
Con il passar del tempo
sembra, infatti, svilupparsi un processo
psichico autonomo, come se una sorta di
esistenza parallela alla vita cosciente si
animasse man mano il nostro corpo invecchia e
s’inaridisce.
Superata
la seconda metà della vita, l’anima
spontaneamente incomincia ad attrarre la nostra
attenzione sull’approssimarsi dell’evento
ultimo, come se, lentamente, anche attraverso
pensieri mitologizzanti, cercasse di predisporre
una sorta di rito di passaggio e quindi
approntare una specie di verifica (nel senso di
“render vero” e accettabile) che ci permetta di
accettare anche col cuore ciò che la coscienza
da un lato coglie, ma dall’altro rifiuta.
Essendo l’uomo dotato di
anima (nel senso
psicologico del termine), egli deve svolgere un
doppio lavoro. Non deve solo entrare in
contatto con la verità ovvero con il dato
empirico che la realtà ci impone (per esempio
quella del prossimo venir meno della vita
biologica).
L’uomo - a differenza dell’animale
che, non potendo prevedere ciò che gli accade,
si adegua al presente - deve eseguire un lavoro,
per così dire, doppio: il dato empirico deve essere verificato ovvero fatto proprio da chi
con esso entra in contatto. Solo che qui non ci
si trova a dover elaborare un lutto, ma a dover
accettare qualcosa di cui non si conosce nulla.
All’esperienza religiosa collettiva, quella che
ripone fede in un
Dio
metafisico, Jung contrappone quella che
potrebbe essere definita “fede psicologica”.
La psiche (collettiva) è, infatti, a suo avviso,
fautrice di quell’autonoma produzione di senso
indispensabile all’esistenza di ogni individuo. Un senso non dogmatico, non letterale, ma che
nel suo essere ricerca ipotetica, allude e offre un percorso nel quale ritrovare le radici
di una speranza. In questo senso, la fede
psicologica o, come qui afferma Jung, la fede
nell’archetipo, deve essere intesa quale sforzo
o tensione armonica nei confronti di quella
disposizione religiosa (di quell’innata ricerca
di senso) di cui l’anima è fautrice.
Dice ancora
Jung:” il mito puo’evocare immagini, immagini
della vita nella terra dei morti pieni di
speranza e bellezza. Se l’anima crede in esse,
o se da’ loro anche soltanto un po’ di credito,
ha altrettanta ragione o altrettanto torto di
chi ad esse non crede.
Ma mentre colui che nega, va incontro al nulla, colui che ha riposto la
sua fede nell’archetipo segue i sentieri della
vita e vive realmente fino alla morte. Entrambi,
naturalmente, restano nell’incertezza; ma l’uno
vive in contrasto con l’istinto, l’altro in
accordo con esso, e la differenza e’ notevole ed
e’ a favore del secondo.
Jung non poteva sopportare l'idea di aver perso
per sempre la culla del senso, non poteva
accettare di non avere più nessun mito e nessun
rito che potessero dare un senso e uno scopo
alla nostra vita. La vita senza un suo passato
mitico era da lui considerata " una diabolica
macina, una vita spaventosa, opprimente, banale
in cui noi non siamo che nullità.
Chi ha perduto i simboli storici si trova oggi in una
situazione difficile: dinanzi a lui si spalanca
il nulla, da cui si ritrae impaurito e
angosciato.
Ritrovare "il senso", ecco il compito che Jung
impone alla psicologia del profondo, poiché "La
mancanza di significato impedisce la pienezza
della vita, ed è pertanto equivalente alla
malattia". Ed e’ nella vita simbolica, mitica
che Jung scorge l’unica soluzione possibile.
Jung si tuffa per cosi’ dire in una
ricostruzione nostalgica del mito, ne cerca le
radici nell’inconscio collettivo. La stanza di
analisi diventa il nuovo tempio, gli dei sono
migrati nell’inconscio.
La mancanza di significato è certamente ciò che
spinge molti dei nostri pazienti ad affrontare
una psicoanalisi. Ma è la ricerca di un
significato in senso soggettivo, afferma
Giegerich non è la ricerca di quel senso
religioso, mitico a cui si riferiva Jung.
Jung evidentemente è stato un conservatore
nostalgico: “se esaminiamo la saggezza di tutti
i tempi e di tutti i popoli, diceva, troviamo
che tutto quel che vi è di più caro e di più
prezioso è già stato detto molto tempo fa con
parole più belle”.
Secondo Giegerich Jung ha assegnato alla stanza
d'analisi e ai sogni dell'individuo
un'importanza esagerata, quasi religiosa, molto
al di là della limitata importanza personale che
essi hanno di fatto.
Il mito appartiene ora al
passato remoto, come la metafisica occidentale,
che a loro volta, finché furono in vita, ebbero
importanza pubblica, culturale, e
rappresentarono la verità generale nella quale
erano immersi gli individui, i loro pensieri e
la loro esperienza di vita.
Il senso inteso come passato spirituale
dell’uomo, continua Giegerich è stato sostituito
con un'ideologia del "senso comune" che ci
permette di vivere, di affrontare gli scogli
abituali delle contingenze della vita. Forse che
ci piaccia o no dobbiamo accettare questa verità
anche se inevitabilmente ci spinge alla banalità,
alle frasi fatte, al mistero umiliato dalla
banalità della vita, alla sclerotizzazione della
nostra coscienza di fronte al nuovo. Il mondo
della modernità, dapprima industriale e ora
mediatica , quella che alcuni oggi definiscono “postmoderna”,
è un mondo che non ha più bisogno né richiede un
Senso.
Ed ora vorrei accennare ad alcune riflessioni di
un pensatore molto caro a Jung: Nietzsche.
Nietzsche ci pone in contatto con l’inevitabile
tramonto di ogni prospettiva/aspettativa che
possa offrire senso (un senso stabile)
all’esistenza. Un’amara constatazione che spinse
Nietzsche ad affermare che “Dio è morto !”, e non
solo per mettere in luce che l’umanità stava
allontanandosi dalle credenze religiose, ma per
affermare che col tramonto della fede, nelle
realtà ultraterrene, l’uomo si accomiata anche
da quel senso assoluto e indubitabile di cui per
secoli l’umanità di era alimentata.
Ed allora
Nietzsche afferma che l’unica soluzione che
abbiamo e’di amare la propria sorte, accettare
tutto quello che ci accade e, non perché in
un’altra vita saremo "salvati", ma perché la vita
è tutto ciò che abbiamo e visto che si ripete
eternamente, l’abbiamo tutta presso di noi.
L’eterno ritorno:
“Cosa accadrebbe se un giorno un demone si
muovesse furtivamente dietro di te, nella tua
più grande e melanconica solitudine e ti dicesse:
Questa vita che tu stai vivendo ora e che hai
vissuto, tu la vivrai ancora una volta e
innumerevoli altre volte. E non ci sarà niente
di nuovo, ma ogni dolore ed ogni gioia ed
ogni sospiro ed ogni pensiero ed ogni cosa
indescrivibilmente grande o piccola nella tua
vita ritornerà tutto nella stessa sequenza. La
clessidra dell’esistenza girerà di nuovo e di
nuovo”.
L’idea di vivere la nostra vita di nuovo e di
nuovo per l’eternità è come un piccolo
elettroshock che serve per considerare
seriamente come realmente stiamo vivendo,
accrescere la nostra consapevolezza che questa
vita è la nostra sola vita e che dovrebbe essere
vissuta pienamente e bene accumulando quanti
meno rimpianti, dispiaceri, rammarichi possibile.”
“Crea, costruisciti il destino che tu potresti
amare. Cerca di trovare una via per vivere
senza continuare ad accumulare dispiaceri e
rammarichi”. “Divieni ciò che sei”, conclude N.
E ancora “Consuma la tua vita e muori al tempo
giusto”.
In tutte queste varianti N. ci esorta ad evitare di non vivere la vita, a realizzare le proprie
potenzialità, a vivere con audacia, e a morire
senza rimpianti. Insomma ci invita ad amare la
vita a tal punto da poter giungere a dire
perfino: “ancora una volta”.
Vorrei chiudere con una frase di Dostoevskij:
“Ama la vita più del senso, e anche il senso
trovera”.
L’amore per la vita, ecco dice Mia Wuehl. Ma
possiamo affermare che l’amore per la vita sia
il suo a priori ?
O l’amore per la vita ci arriva con la
consapevolezza di essere al mondo e di vivere in
un certo modo ?
Questo potrebbe significare che il senso della
vita e per la vita ci sia solo se si scopre la
voglia di vivere ?
Non ci sono grandi aspettative, non siamo in
attesa di Godot, c’è piuttosto la semplicità di
svolgere decentemente il compito di vivere la
vita su questa terra in un modo intelligente e
dotato di
anima. Tutto
qui.
Ottavio Paz parla della risata spontanea dei
bambini: i bambini semplicemente, ridono perché
sono al mondo, perché vivono.
By dott. Claudio
Verusio (medico Oncologo) -
claudioverusio@gmail.com
Commento NdR; pur rispettando il contenuto di
questo scritto che fa un'analisi storico
descrittiva del pensiero umano nel corso dei
millenni sul tema della morte, non posso non
ricordare che la
fisica delle particelle, ci ha
insegnato che la
materia e' informazione e
l'informazione
diviene materia e che
la vita serve a raccogliere informazioni per
arricchire la materia di nuove e piu' complesse informazioni
affinche' lo
Spirito
=
IO SONO materializzato, si
arricchisca sempre piu' di infromazioni sempre
piu' complesse, in un continum all'INFINITO.
Inoltre nell'articolo il suo autore si e' anche
dimenticato anche della
fisica quantistica e
delle nuove teorie sulla struttura dell'Universo
le quali confermano anche che esso e' costituito da
materia pensante..che si organizza per rendersi
sempre piu' consapevole di essa (riconoscenza) e della sua
proprieta' intrinseca la sua
Infinita' eternita'.....!
vedi:
Stati di Premorte
+
Progetto Vita +
Materia e Spirito
Quindi, la
conclusione e':
la
Morte (come nulla. cessazione della vita) NON Esiste (la vita e'
SOLO Eterna, ma si
trasforma in continuazione)
vedi:
Incarnazione
-
Resurrezione -
Re-incarnazione:
sono
le tre fasi della VITA
tendente all'
InFinito
vedi:
Yin & Yang +
Cosmologia,
Cosmogonia +
Olo-Mero
+
Universo
Armonico
+
Universo
Intelligente
1 -
Incarnazione (il verbo si fa carne) = e'
il momento temporale nel quale uno
Spirito (l'Essere
dotato di corpo di pura Energia) prende
forma nella Mater-ia (nasce in questa
dimensione fisica
Terrestre di questo
UniVerso).
2 -
Resurrezione = e' il momento della
morte nel quale una
Anima Vivente =
Spirito incarnato (l'Essere
con corpo di Energia) lascia quello fisico e
si sposta in altra dimensione parallela (al
di la' =
altro UniVerso specularmente invertito
con enormi gradi li liberta'...) riunendosi
ai propri cari legati dall'Amor.
Egli puo' recarsi in ogni
spazio/tempo lo desideri, e' LIBERO
dall'obbligo del ritorno sulla
Terra.
3 - Re-incarnazione = e' il momento
del concepimento, nel quale uno Spirito (l'Essere
con corpo di Energia) lascia l'altra
dimensione per Ri-Tornare sulla Terra, per
completare la propria
evoluzione Spirituale (nuova vita per
imparare e depurarsi dalle impurita'
fisico-spirituali), e/o per collaborare, una
volta consapevole del
piano evolutivo
Spirituale, cioe' ad aiutare gli altri ad
evolvere verso quel sacro piano detto "Cristico".
GIAPPONE, NIHON
UNIVERSITY:
"Morti" si risvegliano
grazie alla "Terapia dell'ipotermia cerebrale
controllata col computer"
Neurochirurghi giapponesi hanno salvato 14
pazienti su 20 con ematoma subdurale acuto
associato a danno cerebrale diffuso e 6 su 12
con ischemia cerebrale globale cerebrale da
arresto cardiaco da 30 a 47 minuti. Tali
condizioni equivalgono a quella che è definita
in Italia per legge una condizione di morte, la
"morte cerebrale". Tali persone in Italia (ed in
quasi tutti gli altri paesi) vengono
frettolosamente dichiarate morte e considerate
dei possibili "donatori di organi".
Utilizzando la terapia dell'ipotermia
controllata la maggior parte delle persone
"resuscitate" hanno recuperato quasi tutte le
funzionalità cerebrali che avevano prima con
pieno ristabilimento della capacità di
comunicazione verbale.
Fonti:
- Articolo di Yoshio Watanabe "Cardiac
transplantation: flaws in the logic of the
proponents", nella rivista medica giapponese JPN
heart J, Sept 1997
- Articolo di Hayashi N "Brain hypotermia
therapy", nella rivista medica giapponese JPN
med J, 6 luglio 1996
Tratto da:
http://scienzamarcia.blogspot.com/2008/01/morti-che-si-risvegliano-dal-coma.html
Rinascita di un
cane:
http://en.wikipedia.org/wiki/Experiments_in_the_Revival_of_Organisms
La morte NON
esiste; ecco le invenzioni della Chiesa
Cattolica - Guarda il video e capirai
Scienziati tedeschi dimostrano che c’è
vita dopo la
morte - 14/09/2014
Berlino: Un team di psicologi e medici
associati alla Technische Universität di
Berlino, ha annunciato di aver dimostrato
tramite la sperimentazione clinica,
l’esistenza di una qualche forma di vita
dopo la morte.
L’annuncio sorprendente riguarda le
conclusioni di uno studio realizzato
utilizzando un nuovo tipo di farmaco che
riproduce l’esperienza pre-morte, dove il paziente rimane clinicamente
morto per 20 minuti prima di essere
riportato in vita.
Questo esperimento è stato ripetuto su 944
volontari negli ultimi 4 anni, grazie ad una
complessa miscela di farmaci tra cui
l’epinefrina e dimethyltryptamine il corpo
umano sopravvive allo stato di morte clinica
e alla rianimazione senza danni.
Il team di scienziati guidati dal dottor
Berthold Ackermann, ha monitorato le
operazioni e ha compilato le testimonianze
dei pazienti. Anche se ci sono alcune lievi
variazioni da un individuo ad un altro,
tutti i pazienti hanno ricordi del loro
periodo di morte clinica. e una stragrande
maggioranza di loro ha descritto sensazioni
molto simili.
“La maggior parte dei ricordi comuni
includono una sensazione di distacco dal
corpo, sensazione di levitazione, serenità,
sicurezza, calore, l’esperienza della
dissoluzione assoluta, e la presenza di una
luce opprimente.”
“So che i nostri risultati potrebbero
disturbare le credenze di molte persone”,
dice il signor Ackermann. “Ma in un certo
senso, abbiamo appena risposto a una delle
più grandi domande della storia del genere
umano, quindi spero che queste persone ci
perdoneranno. Sì, c’è vita dopo la morte e
sembra che questo valga per tutti “.
Tratto da:
nonapritequestoblog.altervista.org/
UNIVERSITÀ di
SOUTHAMPTON: ECCO la PROVA CHE la VITA
CONTINUA DOPO la MORTE – 16/10/2014
Uno studio dell'Università di Southampton
indaga su cosa succede quando il cuore
smette di battere per indagare sul livello
di consapevolezza delle persone clinicamente
decedute. Gli scienziati britannici hanno
analizzato 2mila casi di arresto cardiaco:
il 40% dei sopravvissuti avevano "ricordi"
nei minuti in cui erano clinicamente morti.
La possibilità che la vita si estenda oltre
l'ultimo respiro è una materia che è stata
trattata ampiamente, spesso giudicata con
aperto scetticismo.
Le esperienze riportate dalle persone così
fortunate da poterle raccontare sono state
generalmente etichettate come allucinazioni
dovute alla grave condizione psicofisica.
È di questi giorni però la pubblicazione di
uno studio inglese che comproverebbe il
mantenimento di un certo grado di coscienza
da parte di persone in arresto cardiaco.
L'Università di Southampton, infatti, ha
affrontato in modo scientifico la
possibilità scoprendo che una qualche forma
di "consapevolezza" può continuare anche
dopo che il cervello ha cessato di
funzionare del tutto.
Come scrive il Corriere.it, per quattro anni
i ricercatori della Southampton University
hanno esaminato i casi di 2.060 persone,
tutte vittime di arresto cardiaco, in 15
ospedali sparsi tra la Gran Bretagna, gli
Stati Uniti e l'Austria.
Secondo i dati in possesso degli studiosi
inglesi, circa il 40 per cento dei
sopravvissuti ha descritto esperienze
coscienti provate mentre il loro cuore aveva
smesso di battere. In cifre, dei 330
scampati alla morte 140 hanno raccontato di
essere rimasti parzialmente coscienti
durante la rianimazione.
Singolare il caso di un assistente sociale
cinquantasettenne di Southampton che ha
raccontato di avere lasciato il proprio
corpo e di avere assistito alle procedure di
rianimazione dello staff medico da un angolo
della stanza nella quale era ricoverato.
L'uomo, benché il suo cuore si fosse fermato
per tre minuti, ha raccontato nei dettagli
le azioni dei medici e degli infermieri e ha
ricordato anche i suoni delle
apparecchiature mediche. Il particolare che
ha attirato l'attenzione dei ricercatori è
stato che l'uomo ricordava i beep emessi da
un particolare apparecchio, programmato per
emettere segnali sonori ogni tre minuti.
"Quell'uomo ha descritto tutto quello che è
avvenuto in quella stanza, ma la cosa più
importante è che si è ricordato di aver
udito due beep. Questo ci permette di
comprendere quanto è durata la sua
esperienza", ha dichiarato Sam Parnia,
direttore della ricerca.
Le altre testimonianze tendono a essere
piuttosto uniformi nel loro contenuto. Un
paziente su cinque ha sperimentato un
inusuale senso di pace e circa un terzo dei
330 sopravvissuti ha assistito a un
rallentamento o a una accelerazione del
tempo.
Alcuni hanno rammentato una forte luce
simile a un flash o a un sole splendente,
mentre altri hanno raccontato di una
sensazione di paura di affogare e venire
trascinati in acque profonde.
Infine, il 13 per cento di coloro che sono
stati rianimati ha ricordato delle
esperienze extracorporee e un aumento delle
percezioni sensoriali.
I risultati sono stati pubblicati anche sul
giornale Resuscitation ed è una delle prime
volte che un'università pubblica effettua
uno studio di questo tipo.
Sam Parnia è uno specialista in anestesia e
rianimazione, attualmente primario del
reparto di Terapia intensiva e direttore del
dipartimento di ricerca sulla Rianimazione
presso la Scuola di Medicina della Stony
Brook University di New York. È considerato
uno dei massimi esperti mondiali nel campo
della morte, del rapporto mente-cervello e
delle esperienze ai confini della morte.
Dal 2008 Parnia fa parte del progetto AWARE,
uno studio internazionale promosso da Human
Consciousness Project al quale hanno aderito
venticinque ospedali tra Europa e Nord
America. Lo scopo del progetto è quello di
verificare se le percezioni riportate da
pazienti che hanno superato un arresto
cardiaco possono essere provate.
Tratto da: antikitera.net/news.asp?ID=13430
Lo studioso e biofisico russo, dal nome
Konstantin Korotkov, non solo ha registrato
l’ "anima"
(in
realta il corpo
bioElettronico) al momento della morte,
ma è lui stesso ad avere sviluppato delle
apparecchiature speciali, ottenendo una
decina di brevetti, che gli hanno
consentito questa straordinaria scoperta
scientifica.
Secondo questo ricercatore, molto acclamato
nel panorama scientifico mondiale e di
conseguenza non un semplice sperimentatore,
l’anima non abbandona immediatamente il
corpo, bensì vi staziona ancora, per un
periodo che varia dalle 8 alle 48 ore, in
base al tipo di decesso.
La nostra anima ha un peso ed un colore,
infatti è stata "pesata" (dovrebbe pesare 21
grammi), ed ora è stata anche fotografata,
grazie a questo nuovo metodo scientifico
introdotto da Korotkov. Ma, mentre per
quanto riguarda il peso, che è derivato da
semplici misurazioni e quindi basato su
esperimenti e non sulla realtà, il colore
dell’anima è conclamato, ora si può vedere,
tutti possiamo vederlo.
Cosa da notare, è che egli non è un
esoterista né un parapsicologo, bensì un
semplice professore di Fisica, uno
scienziato dunque, che utilizza
esclusivamente metodi scientifici (da oltre
25 anni), per cui sentirlo parlare di anima,
di aura, ha un qualcosa di rassicurante,
porta ad una concreta certezza che, in
conclusione, la morte non esiste...
Questa parola viene utilizzata dal
$ist€ma ed in genere anche dalle
religioni per spaventare i popoli, con
la paura di questa parola, per poter
soggiogare e strumentalizzare gli umani che
si lascianio trasportare da quella paura....come
quella che inducono, ad esempio, con
le balle dei
virus.....per far
vaccinare i "polli" che vi credono...
Video che illustra come si e' gia'
fotografato il campo energetico emanato
dall'Uomo, animale, vegetali ecc.
Per i particolari della parola stessa vedi su:
ANI + MA
(Definizione) +
Anima 2
+
Anima 3
+
Anima
4
Vite precedenti -
Reincarnazioni ? +
Bambini che ricordano le loro vite passate
La PROVA
della Reincarnazione - video importante
!
Cosa si
prova a morire, il racconto di un’infermiera
della terapia intensiva
- 22/03/2015
L’infermiera Penny Sartori ha passato più di
venti anni a lavorare in terapia intensiva e
ha visto molte cose irrazionali. Ora ha
provato a trovare una spiegazione
Le unità di
terapia intensiva degli ospedali sono
strettamente collegate con la morte, e
diventano spesso il luogo dove accadono
esperienze che vanno oltre qualsiasi
spiegazione razionale. Alcuni pazienti
avvertono il momento esatto in cui moriranno,
altri sembrano decidere da soli il giorno e
l’ora, anticipando o ritardando
l’appuntamento con la morte. E ancora ci
sono i sogni premonitori di familiari o
conoscenti che, senza nemmeno sapere che
qualcuno è entrato in reparto o ha subito un
incidente, sono sicuri che sia morto.
Solo operatori
sanitari che lavorano a stretto contatto con
i pazienti terminali conoscono in prima
persona la portata e la varietà di queste
strane esperienze.
La scienza non è stata in grado di offrire
tutte le risposte, e ha lasciato inspiegati
alcuni eventi che sono spesso descritti come
paranormali o soprannaturali. Un’etichetta
“troppo vago per quanto riguarda queste
esperienze”, spiega l’infermiera britannica
Penny Sartori, che per 20 anni ha lavorato
in terapia intensiva.
Una carriera
abbastanza lunga da aver visto tutto e che
le ha dato la possibilità di sviluppare
alcune ipotesi su questi fenomeni. Tanto,
che sta per finire una tesi di dottorato su
questi temi, le cui tematiche principali
sono state pubblicate nel libro The Wisdom
Of Near-Death Experiences.
“Allucinazioni”
condivise con i familiari
Nel corso della
sua carriera, Sartori ha intervistato i
pazienti che hanno vissuto esperienze di
premorte (NDE), così come le famiglie che
vivevano esperienze di premorte condivise
(EMC). La durata e motivi ripetuti hanno
portato l’infermiera a scartare l’ipotesi
della csualità o l’incapacità di trovare una
ragione logica per questo fenomeno così
diffuso.
La sua tesi
principale è che “il nostro cervello è
indipendente dalla coscienza. E’ il mezzo
per incanalare, quindi è in realtà
fisicamente fuori del corpo”.
Un’idea che spiegherebbe secondo
l’infermiera perché “l’anima e la coscienza
possono essere vissute al di fuori del corpo”
, come nella ECM o nella meditazione
buddista.
Tra il 70 e
l’80% dei pazienti rimane in attesa che i
propri cari lascino la stanza prima di
morire
Gli esempi che
Sartori utilizza nel suo libro sono molto
numerosi, ma tutti concordano sul fatto che
i pazienti che vivono questi ECM sono sempre
coloro che abbracciano la morte nel modo
migliore e più felicemente. Perché? Secondo
le sue interviste questo avviene perché sono
convinti che si tratta solo della fine della
vita terrena.
Indipendentemente dal fatto che sono
credenti, agnostici o atei, tutti immaginano
che la morte non è solitaria ma guidata da
qualcuno (un coniuge deceduto o angeli) e lo
fanno con una chiara sensazione di “pace e
amore”.
In un primo momento, Sartori racconta, “mi
ha colpito che alcune famiglie delle vittime
non si sentivano tristi dopo la diagnosi di
la morte del loro caro, ma dopo l’intervista
mi sono resa conto che erano davvero
tranquilli grazie a questa sensazione di
trascendenza della vita”.
La scelta del
momento “più appropriato” per morire. Questo
non è il classico caso in cui le persone
sanno quando moriranno e chiedono di
rimanere qualche minuto soli o con la
famiglia.
Altri casi altrettanto eclatanti riguardano
persone che muoiono subito dopo aver visto
la famiglia che arriva in ritardo in
ospedale dopo un lungo viaggio. “Sembrano
essere in attesa che accada un evento
specifico per poter morire” , racconta
l’infermiera. Aspettano l’ultimo saluto,
magari la firma di alcuni documenti
importanti e poi si lasciano morire.
Il direttore del
Tucson Medical Center, John Lerma,
specializzato in cure palliative, ha
raccolto in un suo libro molte testimonianze
simili agli esempi citati da Sartori.
Secondo i dati da lui raccolti, tra il 70 e
l’80% dei pazienti rimane in attesa che i
propri cari lascino la stanza prima di
morire.
Sartori si
rifiuta di credere che queste esperienze
sono motivati da allucinazioni. “E’
impossibile che più persone abbiano vedano
le stesse cose e le descrivano con gli
stessi dettagli se si trattasse di una
percezione distorta della realtà“, dice.
Una tesi che si basano sulle famose teorie
del professor Raymond Moody, che ha coniato
il concetto di esperienze di premorte alla
fine degli anni ’70.
I suoi più
recenti studi si concentrano sulle
esperienze delle persone che accompagnano a
coloro che stanno per morire. “Si apreo una
nuova strada tutta di illuminazione
razionale sul tema della vita dopo la morte,
perché le persone che comunicano queste
esperienze sono sane. Di solito, quando si
verifica una di queste meravigliose e
misteriose esperienze, sono sedute sul letto
di morte di una persona cara. Poiché stesse
esperienze non possono essere attribuiti
alla chimica di un cervello non sano,
dobbiamo andare oltre questo argomento”,
spiega.
Nuove strade di
ricerca
L’appello,
“cinico” secondo Sartori, di spiegare questo
fenomeno a partire da disfunzioni cerebrali,
non è supportato da esempi di persone
ricoverati con Alzheimer che improvvisamente
ritrovano la capacità di ragionare. “Si
tratta di pazienti in fase terminale della
malattia, incapaci di parlare, che
sorprendentemente iniziano a parlare con
assoluta coerenza, interagendo con persone
che non sono in camera e sono spesso parenti
morti”, dice l’autore. E aggiunge, “accade
spesso che dopo questa esperienza cessano di
essere inquieti e alla fine muoiono con un
sorriso sul volto, di solito uno o due
giorni dopo.”
La tesi che
queste visioni non sono indotte da farmaci è
accettata dall’autore perché, dice, “questi
provocano ansia, il contrario di ciò che i
pazienti sentono”.
L’autore sostiene nel suo libro che questo
tipo di esperienze possono essere la chiave
per provare
l’esistenza di una vita dopo la morte e
che, almeno, dovranno aprire una nuova
strada di ricerca (come alcune che si basano
sulla fisica quantistica) per ulteriori
studi scientifici. L’unico fatto su cui dice
di essere assolutamente convinto è che “la
morte non è così spaventosa come noi di
solito la immaginiamo”.
Tratto da:
resapubblica.it
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“LA MORTE NON
ESISTE” ! - Alla SCOPERTA del
BIOCENTRISMO del dr. LANZA
Molti di noi, a buona ragione, temono la
morte. Alcuni ricercatori, tra i quali il
dottor Robert Lanza, spiegano che noi
crediamo nella morte semplicemente perchè
così ci è stato insegnato: “noi moriremo”!
Ma una nuova teoria scientifica suggerisce
che la morte corporale non è l'evento
terminale che pensiamo, ma solo il passaggio
ad un livello differente di esistenza.
Scopriamo l'affascinante teoria del
“Biocentrismo” di Lanza. Siccome
identifichiamo la nostra persona con il
corpo, e sappiamo che gli organismi
biologici sono destinati a morire, ci siamo
sempre più convinti che la morte del corpo
sia anche la fine della nostra coscienza.
Il dott. Robert
Lanza è attualmente direttore
scientifico presso l’Advanced
Cell Technology ed è professore aggiunto
presso la Wake
Forest University School of Medicine.
Ha pubblicato centinaia di articoli
scientifici e numerose invenzioni e ha
scritto, fino ad ora, più di 30 libri, tra i
quali Principles of Tissue Engineering (Principi
di ingegneria dei tessuti) e Essentials of
Stem Cell Biology (Fondamenti di biologia
delle cellule staminali), due pubblicazioni
che sono riconosciute come riferimenti
definitivi in campo scientifico.
In un articolo scritto
per l’Huffington Post, il dott. Robert
Lanza descrive un’affascinante teoria
scientifica che è stata definita biocentrismo e
che potrebbe offrirci una visione
completamente nuova, dal punto di vista
scientifico, della morte e del destino della
coscienza umana dopo la morte.
Come abbiamo già scritto in un recente post,
la fisica
quantistica è alla base di questa
rinnovata attenzione che la scienza sta
dedicando alla coscienza umana, tanto da far
definire “l’anima” come una delle strutture
fondamentali dell’Universo.
Leggi
anche:
Ecco perchè l’Anima esiste: la spiegazione
di un fisico
Teoria Quantistica della Coscienza: l’anima
secondo la fisica quantistica
La coscienza non
è più oggetto d’indagine solo per biologi,
filosofi e teologi, ma lo è diventata anche
per la fisica.
Ad oggi, la scienza moderna non è ancora in
grado di offrire una spiegazione valida che
giustifichi come da un gruppo di cellule
cerebrali possa sorgere la coscienza umana:
la bellezza di un tramonto, il sapore di un
pasto delizioso o l’innamoramento, sono
tutti fenomeni che sfuggono alle misurazioni
del metodo scientifico.
Certo, la biologia e la neurologia possono
spiegare i meccanismi che regolano il
funzionamento del cervello rispetto agli
stimoli ricevuti dai sensi, ma non siamo
ancora in grado di spiegare, dal punto di
vista scientifico, la soggettività
dell’esperienza sensoriale.
Quel che è peggio, è che nessuna disciplina
scientifica è capace di spiegare in che modo
la coscienza possa emergere dalla materia.
La nostra comprensione dell’enigmatico
fenomeno della coscienza è praticamente
nulla. La teoria scientifica di Robert Lanza,
chiamata biocentrismo, cerca di raffinare
queste considerazioni.
Uno degli aspetti più noti della fisica
quantistica sta nel fatto che certi fenomeni
non possono essere previsti in maniera
assoluta. L’unica possibilità che abbiamo è
quella di calcolare le probabilità che un
determinato evento si verifichi.
Secondo
l’interpretazione offerta della Teoria
del Multiverso, a ciascuno di questi
eventuali eventi corrisponde un universo
differente. Dunque, esiste un numero
infinito di universi, e tutto ciò che può
accadere, accade in qualche universo. Tutti
gli universi possibili esistono
simultaneamente, indipendentemente da ciò
che accade in ciascuno di essi. Quindi
significa che le leggi che regolano gli
infiniti universi possono essere, appunto,
infinite.
Chi o cosa pone
le regole che sono alla base di questi
infiniti universi ?
Un noto esperimento di fisica quantistica,
dimostra che la presenza di un osservatore è
in grado di influenzare il comportamento
delle particelle.
Cosa significa
ciò ? Qual è la relazione che c’è tra la
percezione del mondo e il mondo in sé ? E’
possibile che il mondo che abbiamo sotto gli
occhi sia determinato, in larga parte, dalla
nostra mente? Lo spazio è il tempo sono
dimensioni che esistono a prescindere
dall’osservatore, oppure il nostro cervello,
in qualche modo, li determina ?
Secondo il biocentrismo, lo spazio e il
tempo non sono quelle dimensioni immutabili
e rigide che abbiamo sempre pensato. Secondo
le considerazioni degli esperimenti di
fisica quantistica, tutta la nostra
esperienza sensoriale non è altro che un
vortice di informazioni che si verificano
nella nostra mente.
Lo spazio e il tempo sono semplicemente
“regole” create dal nostro cervello
attraverso le quali la nostra coscienza
cerca di dare un “ordine” a quella
esperienza che chiamiamo “realtà”. Come già
scriveva Ralph
Waldo Emerson nel 1844 in
Experience:
“Abbiamo capito che non vediamo la realtà
direttamente, ma mediatamente e che non
abbiamo alcuna possibilità di modificare o
correggere le lenti colorate attraverso le
quali vediamo il mondo, nè di calcolare
l’entità dei loro errori. Forse queste lenti
hanno un potere creativo, forse non esiste
nessun oggetto”.
Chiaramente, tutto ciò trascende le nostre
idee classiche di spazio e tempo.
Già, ma allora
che cosa è la coscienza ?
Secondo Robert Lanza, sebbene i singoli
corpi siano destinati alla morte e alla
disintegrazione, la coscienza viva
dell’individuo – il “chi sono” – esiste come
forma di energia (circa 20 watt) che opera
all’interno del cervello.
Siccome il Secondo
principio della Termodinamica (uno degli
assiomi più sicuri della scienza) afferma
che l’energia non si può nè creare, nè
distruggere, ma solo trasformare, dobbiamo
concludere che questa “energia di coscienza”
che opera nel cervello non scompare con la
morte del corpo, ma si trasformi in altro!
Se è vero che spazio e tempo sono “filtri”
posti dal cervello alla nostra coscienza,
dobbiamo concludere che in un territorio
senza tempo e senza spazio la morte non può
esistere. L’immortalità non significa una
vita perpetua nello spazio-tempo, ma
piuttosto l’esistenza in una realtà
totalmente al di là dello spazio e del
tempo.
Conclusioni
Per molti secoli, a partire dal Rinascimento
e con la rivoluzione scientifica, una
visione rigida del cosmo ha dominato il
pensiero scientifico. Questo modello ci ha
portato innumerevoli intuizioni sulla natura
dell’universo e numerose applicazioni
tecnologiche che hanno trasformato ogni
aspetto della nostra vita.
Ma questo modello inizia a manifestare tutti
i suoi limiti nel riuscire a spiegare in
maniera esaustiva la complessità della
realtà.
Il vecchio modello cosmologico propone
l’immagine di un universo come una immensa
collezione senza vita di particelle che
rimbalzano l’una contro l’altra, obbedendo a
leggi fisiche predeterminate dalle origini
misteriose.
L’avvento della
fisica quantistica ha portato una ferita nel
modello dell’universo-orologio, che da una
prospettiva prevedibile dei fenomeni fisici,
si sta addentrando in una prospettiva
semi-prevedibile.
La FISICA QUANTISTICA
Tuttavia, con
l’attuale paradigma cosmologico, rimangono
aperti ancora molti problemi, alcuni ovvi,
altri raramente citati, ma altrettanto
fondamentali. Ma il problema di fondo
riguarda la vita che, sin dalla sua comparsa,
rimane ancora un processo scientificamente
sconosciuto, sebbene alcuni meccanismi di
sviluppo possono essere compresi tramite i
meccanismi della Teoria di Darwin.
Il problema più grande è che in una
particolare forma di vita, quella umana,
esiste un fenomeno come quello della
coscienza, la cui comprensione rimane ancora,
a dir poco, un mistero.
Se il 20° secolo è stato dominato dalla
fisica, il 21° secolo si configura come
l’epoca della convergenza tra diverse
discipline, fino ad oggi ancora in apparente
conflitto tra loro, quali la fisica e la
filosofia, la biologia e la teologia. Tutto
sembra convergere in una unificazione dei
saperi.
Forse è questo il tentativo più qualificante
di una teoria come quella del biocentrismo,
secondo la quale la vita precede l’esistenza
dell’Universo. E’ un concetto semplice ma
sorprendente: la vita determina l’universo,
anziché il contrario.
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Ecco che cosa
c'è dopo la morte. La tesi choc dello
scienziato – 01/04/2014
La teoria di un famosissimo scienziato prova
a spiegare come la vita va avanti per sempre.
Tramite la nostra coscienza.
Vi è un libro dal titolo abbastanza
complesso: "Biocentrism: How Life and
Consciousness Are the Keys to Understanding
the Nature of the Universe" che sta avendo
un notevole successo su Internet. Il
concetto di fondo prova a spiegare come la
vita non finisce quando il nostro corpo
muore, ma invece può andare avanti per
sempre. Tramite la nostra coscienza.
L'autore di questa pubblicazione, il dottor
Robert Lanza, è stato votato come il terzo
miglior scienziato in vita dal New York
Times, stando a quanto riportato su
Spirit Science and Metaphysics.
Lanza, esperto in medicina rigenerativa e
direttore del
Advanced Cell Technology Company negli
Stati Uniti, è anche conosciuto per la sua
approfondita ricerca sulle cellule staminali
e per l'aver clonato diverse specie di
animali in via d'estinzione. Ma da un po' di
tempo ha deciso di dedicarsi anche alla
fisica, meccanica quantistica e astrofisica.
Questa miscela esplosiva di conoscenze ha
dato vita ad una sua nuova teoria, quella
del biocentrismo.
Essa insegna che la vita e la coscienza sono
fondamentali per l'UniVerso
e praticamente è la coscienza stessa che
crea l'universo materiale in cui viviamo e
non il contrario. Prendendo la struttura
dell'universo, le sue leggi, forze e
costanti, queste sembrano essere ottimizzate
per la vita, il che implica che
l'intelligenza esisteva prima alla materia.
Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo
non siano oggetti o cose, ma piuttosto
strumenti della nostra comprensione:
“portiamo lo spazio e il tempo in giro con
noi, come le tartarughe con i propri gusci”.
Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio/tempo),
noi esistiamo ancora.
La teoria implica che la morte della
coscienza semplicemente non esista.
Esiste solo sotto forma di pensiero, perché
le persone si identificano con il loro corpo
credendo che questo prima o poi morirà e che
la coscienza a sua volta scomparirà.
Se il corpo genera coscienza, allora questa
muore quando il corpo muore, ma se invece il
corpo la riceve nello stesso modo in cui un
decoder riceve dei segnali satellitari,
allora questo vuol dire non finirà con la
morte fisica.
In realtà, la coscienza esiste al di fuori
dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di
essere ovunque: nel corpo umano e fuori da
esso. Lanza ritiene inoltre che universi
multipli possano esistere
simultaneamente. In un universo, il corpo
può essere morto mentre in un altro può
continuare ad esistere, assorbendo la
coscienza che migra in questo universo.
Ciò significa che una persona morta, durante
il viaggio attraverso un tunnel non finisce
all'inferno o in paradiso, ma in un mondo
simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma
questa volta vivo. E così via, all'infinito.
Senza ricorrere a ideologie religiose lo
scienziato cerca quindi di spiegare la
coscienza quantistica con esperienze
precedenti alla morte, proiezione astrale,
esperienze fuori del corpo e anche
reincarnazione. Secondo la sua teoria,
l'energia della coscienza a un certo punto
viene riciclata in un corpo diverso e nel
frattempo esiste al di fuori del corpo
fisico ad un altro livello di realtà e forse,
anche, in un altro
universo.
Fonte: wallstreetitalia.com - Tratto da
EcPlanet
L'ESPERIENZA
di PREMORTE di un NEUROCHIRURGO: "SONO STATO
in PARADISO !" - 14/10/2014
Eben Alexander
viene ricoverato per un attacco di meningite
nel 2008. Entra in stato vegetativo e al
risveglio ricorda un viaggio in una "dimensione
più alta", popolata da angeli, in uno
scenario paradisiaco. Tra dubbi e
dichiarazioni, un'esperienza che arricchisce
la complessa fenomenologia delle esperienze
di "pre-morte".E' una storia particolare
quella del dottor Eben Alexander,
neurochirurgo a Harvard, con un curriculum
accademico importante. Una storia finita
sulla copertina di Newsweek, e ripresa - con
una certa cautela - da altri giornali nel
mondo.
Ma soprattutto
perché il racconto della "settimana in
paradiso" del neurochirurgo è quello di un
salto notevole da una vita fatta di ricerche,
accademia, dati, laboratori, a
un'interpretazione della realtà
profondamente diversa, durante i giorni in
coma vissuti da Alexander e che dalla sua,
ha i referti di un monitoraggio costante del
suo stato cerebrale durante quello che lui
definisce come un'esperienza in un altro
mondo. Quello dopo la morte.
Le Near Death
Experience, esperienze di "pre-morte" non
sono eventualità rare. Sono anzi migliaia i
casi ogni anno di persone che raccontano di
aver visto, se non vissuto, in un "aldilà"
dalla realtà terrena. Sono tutte esperienze
accomunate da almeno un elemento, ovvero la
costante, profonda e pervasiva sensazione di
pace, riservata a chi attraversa il confine
tra la vita e la morte.
Molti parlano di
una vera e propria estasi. E nella
stragrande maggioranza, chi è tornato
indietro non aveva alcuna intenzione di
farlo, e i racconti convergono tutti
sull'intervento di una forza non meglio
specificata, in grado di riavvicinare la
coscienza al corpo "abbandonato".Nello
specifico caso di Alexander, 58 anni, la
figura è quella di uno specialista con un
curriculum di rilievo, che nell'arco della
sua carriera avrà presumibilmente ascoltato
decine di storie di questo tipo, e che lui
stesso dice di aver sempre respinto. Ma dopo
l'attacco di meningite nel 2008, e il
ricovero in coma al Virgina Hospital, una
condizione che avrebbe prodotto la NDE, il
dottore ha la sua personale versione da
raccontare.
Mentre il suo
cervello non comunicava attività, e il suo
corpo era privo di conoscenza e non
rispondeva agli stimoli, Alexander dice di
essere giunto in un luogo "pieno di farfalle,
in cui si udiva della musica e canti", in un
viaggio che descrive come "molto vivido, in
un universo coerente".
Alexander narra
del suo arrivo in un posto molto simile al
Paradiso nella sua immagine più comune,
quella di un "luogo pieno di nuvole", in cui
è stato accolto da una donna "bellissima,
con gli occhi azzurri", e ha percepito di
essere "amato incondizionatamente" da
un'entità spirituale, "volando su ali di
farfalla". Tutto ciò mentre era privo di
coscienza, il che porta lo scienziato a
teorizzare l'esistenza di un'altra forma di
coscienza, spirituale.
Quella di
Alexander è quindi un'esperienza che ha
modificato profondamente una radicata
visione scientifica della coscienza umana.
"Come neurochirurgo, non credevo alle NDE",
scrive lo scienziato su Newsweek, "e ho
sempre preferito le ipotesi scientifiche".
Il dottore dichiara di non essere cattolico,
e di non credere nella vita eterna. Ma poi
ha sperimentato "qualcosa di così profondo",
da fargli riconsiderare le esperienze NDE in
chiave scientifica.
Il suo viaggio
tra "nuvole rosa e creature angeliche che
lasciavano scie in cielo" racconta di
incontri con creature "diverse da qualunque
altra abbia mai visto su questo pianeta",
dice Alexander. "Erano più avanzate, forme
più alte. E poi il canto corale che arrivava
dall'alto, mi riempiva di gioia e stupore".
Tutto questo, dicono i referti, durante uno
stato in cui la corteccia cerebrale, la
parte che controlla le emozioni e il
pensiero, costantemente monitorata, è
risultata priva di attività.Alexander
aggiunge:
"Non c'è una spiegazione scientifica a
quello che è successo: mentre i neuroni
della corteccia erano inattivi a causa
dell'infezione, qualcosa come una coscienza
slegata dalla mente è arrivata in un altro
universo. Una dimensione di cui mai avrei
immaginato l'esistenza". Un'esperienza che
lo stesso dottore ha ben chiaro possa
ricordare un set hollywoodiano.
E che però,
dichiara, "Non era di fantasia. E ha
profondamente inciso sulla mia attività
professionale e sfera spirituale". Con
l'auspicio, inoltre, che un contributo
firmato da un neuroscienziato possa aiutare
a fare più luce, terrena, sul complesso
fenomeno delle NDE.
Tratto da:
ilnavigatorecurioso.it
- video illustranti il Viaggio
nell'Aldilà/Aldiqua', ma in dimensioni
diverse...
I SEGRETI
dell'IMMORTALITA’ e l’EVOLUZIONE della
COSCIENZA
“Perché la morte è una bugia ?
Pensate ad una goccia d’acqua che vive
nell’oceano. Le altre gocce d’acqua, quando
evapora, la credono morta, eppure continua
ad esistere in cielo, e poi ricadrà fra le
onde. Ma come fanno le altre gocce a
saperlo, senza compiere quel viaggio ?”
(By Osho)
SCIENZA
SCOPRE la cosiddetta impropriamente: "ANIMA"
(vedi
qui la definizione della parola Anima)
Le
testimonianze relative a situazioni nelle quali il paziente,
clinicamente considerato morto, è poi sopravvissuto e ha raccontato di
essersi trovato in un mondo di luce, sono molte (migliaia) e sono state
rese note anche in testi editi in varie lingue, compreso l'italiano.
Singolare è invece l'esperimento
condotto da alcuni scienziati russi. (da
"La Stampa", in data 20 maggio 1995 - pag.6) -
By Giulietto
Chiesa. - “ Indagine sull'aldilà"
- San Pietroburgo (Russia) - vedi:
Campo Psico Energetico - effetto Kirlian
Il cadavere è di una donna di 44
anni. E’ stata trovata impiccata undici ore prima. Aveva ancora
indosso un paio di mutandine rosa e una maglietta di colore stinto. Il
cartellino al pollice del piede, con i pochi dati essenziali, una larga
ecchimosi attorno al collo. Un tanfo orrendo ci circonda, emanante dalla
centinaia e centinaia di cadaveri che aspettano l'autopsia, ammucchiati
nei corridoi semibui di questo sconfinato obitorio che raccoglie i morti
"per accidente".
Il
professor Kostantin Korotkov apre la sua valigetta nera. Sembra una
ventiquattrore, in realtà è un apparecchio portatile di rilevazione
con tante luci rosse. Attacca la spina, lega un elettrodo al polso
sinistro della morta, distende le dita rattrappite della mano destra,
che crocchiano e resistono ai suoi tentativi, finché riesce a disporre
la mano, ormai allargata, su una tavoletta metallica, l'altro elettrodo,
che contiene una lastra impressionabile, collegata all'apparecchio.
Il
ronzio elettrico segnala che l'esperimento è cominciato. Attorno alle
dita della morta, nella penombra, si scorge nettamente un alone
azzurro-viola piuttosto intenso, vibrante. È l'elettricità che lo
produce ? Cos'è ? Korotkov si affaccenda con mosse calme attorno
all'apparecchio.
"Tutto
viene registrato qui dentro. Insieme ai dati ricavati dalle lastre
impressionate, commenta, verrà inserito nei nostri computer per
l'analisi statistica. Anche su questo cadavere effettueremo rilevazioni
ogni 2 ore, per 5 giorni, poi dovremo restituirlo. Oltre non possiamo
andare, per adesso. L'ostacolo è giuridico-legale".
Tutto quello che vediamo ha
l'apparenza, e la sostanza, di un normale esperimento di laboratorio.
Eppure qui, a San
Pietroburgo, i
ricercatori dell'Università Tecnica stanno cercando di rispondere a una
domanda antica come l'umanità: resta qualcosa di noi dopo la morte ?
"Le religioni , in tutti i tempi, hanno sempre risposto di sì -
dice Korotkov -. È logico.
Esse esistono proprio perché
l'uomo ha sempre penato o sperato, di essere in qualche modo immortale.
La scienza si è dovuta fermare al
limitare dell'ultimo respiro, semplicemente perché non c'era modo di
andare oltre con prove sperimentali. I nostri esperimenti dicono che,
invece, si può andare oltre. Ci troviamo sulla spiaggia di una terra
inesplorata, che si delinea sterminata, e dove un giorno troveremo
risposte che potrebbero mutare l'intera nostra percezione del mondo".
Le labbra screpolate del cadavere
sono semiaperte, immobili come un attimo fa. Gli occhi, segnati da una
riga di trucco ormai disfatta, restano chiusi. Eppure
questo corpo incontestabilmente senza vita "emette" ancora
qualcosa.
"Si, insiste Korotkov, possiamo affermare, dopo due
anni di ricerche, di aver ottenuto l'evidenza sperimentale dell'attività
del corpo umano almeno per alcuni giorni dopo la morte. È qualcosa che
sembra contraddire tutto quanto si sapeva sino ad oggi, e cioè che
tutte le attività fisiologiche dell'organismo si spengono rapidamente
dopo la morte clinica e vanno a zero in un determinato, breve, periodo
di tempo".
Le domande si affollano, la
tentazione di sconfinare dal solido terreno sperimentale nella
sterminata serie di ipotesi, estrapolazioni, teorie, si fa
irresistibile.
"Qui il confine tra scienza
e esoterismo diventa sottile, ma dobbiamo resistere alla tentazione, che
io stesso provo, di lanciarsi nell'ignoto".
Chi commenta così è Ghennadij
Nikolaevic Dulnev, il direttore del "Centro di Tecnologia
energetico-informativa" di cui il programma di Korotkov è
soltanto una parte.
Il centro di Dulnev si occupa della
registrazione obbiettiva, della verifica, reperibilità, utilizzazione
pratica di una larga serie di fenomeni "paranormali", come
telepatia e telecinesi.
Si
era partiti dalla ricerca diagnostica. Si suppone da tempo che il corpo
umano "emetta" un campo, (CEI) per ora sconosciuto, contenente
una vasta quantità d'informazioni sullo stato dell'individuo, sulle sue
caratteristiche biologiche, psichiche, ereditarie, e quindi anche sul
suo stato di salute.
Attraverso l'uso sistematico dello
"effetto Kirlian" sui pazienti, si è scoperto che il campo
emesso dall'individuo contiene effettivamente dati che possono aiutare a
comporre un ritratto completo, per esempio, dello stato degli organi
interni. Già, ma che c'entra il cadavere ?
Korotkov e il suo gruppo, due anni
fa, pensarono di provare a vedere cosa succedeva sottoponendo un
cadavere alla stessa analisi. Lo scopo era piuttosto semplice:
"Volevamo
osservare - spiega Korotkov, che è un fisico e non un medico - in quali
tempi si affievolisce e scompare, dopo la morte, il campo energetico-informativo che circonda l'individuo". E qui è
arrivata la sorpresa.
Una sorpresa sconvolgente. Il
"campo" non scompare. Non solo, a quanto sembra l'
"emissione", tra l'altro, ha un rapporto con le "modalità
della morte". Per esempio: i defunti per vecchiaia fanno registrare
un graduale indebolimento del "segnale" nelle prime 48 ore
dopo il decesso.
Ma esso si stabilizza e permane,
seppure debole, anche oltre.
Altro esempio: i decessi per incidente o
per cause improvvise. In questo caso si registra un brusco aumento del
"segnale" nelle prime venti ore, seguito da un'altrettanta
brusca caduta, fino a un livello stabile e debole. Il terzo esempio è
il più inquietante.
Riguarda i decessi in condizioni di acuta
sofferenza, in seguito ad assassinio, violenze fisiche.
Qui l'emissione
post mortem ha un andamento irregolare che si prolunga per l'intero
periodo di osservazione (finora per i cinque giorni successivi alla
morte) e non registra alcuna stabilizzazione (esplosioni d'intensità
cui fanno seguito cadute improvvise).
In particolare i suicidi mostrano
un andamento delle emissioni talmente convulso da poter essere distinto
da tutte le altre cause di morte.
"La criminalistica, dice
Korotkov, può usare questi risultati per stabilire senza margine di
errore se il defunto è stato ucciso o si è ucciso". Ma questo
è un semplice dettaglio pratico.
Balza agli occhi una serie di
immediate conseguenze. Il corpo del defunto "trasmette"
informazioni che "ricordano" gli ultimi istanti della vita.
Come è possibile ? e questa
informazione persiste indipendentemente dall'allontanarsi dal momento
della morte. Ma perché le osservazioni si sono fermate al quinto giorno
?
"Per ragioni legali,
risponde Korotkov, i corpi che ci vengono dati in osservazione debbono
essere restituiti all'autorità giudiziaria. Certo vorremmo andare
oltre, fino al nono o la quarantesimo, per vedere cosa succede".
E perché questi due intervalli ?
"Perché siamo convinti che le credenze religiose di molti
popoli abbiano a che fare con quel che stiamo studiando".
Siamo vicini alla scoperta di
qualcosa di simile all' "anima" ? Ciascuno la chiami come
vuole.
"Il nostro linguaggio
risente della nostra cultura attuale e delle nostre tradizioni, commenta
Dulnev, ma io penso che dobbiamo cominciare a pensare che il nostro
mondo è molto più complesso di quanto crediamo. Noi viviamo oggi nello
spazio-tempo-materia. Non basta per spiegare fenomeni come quelli di cui
stiamo parlando. Bisogna supporre l'esistenza di un'altra dimensione, di
un campo informativo, dove le trasmissioni avvengono a velocità
superiore a quella della luce".
"Sono ipotesi, continua
Korotkov, ma noi pensiamo che i guaritori (e, in linea di principio,
ogni individuo) siano come degli apparecchi ricetrasmittenti imperfetti,
che riescono a sintonizzarsi più o meno bene con questo campo. Questo
spiegherebbe perché i risultati dei singoli esperimenti possono essere
contraddittori.
Ma sul piano statistico, una volta
raggiunta una sufficiente quantità di dati, questa contraddittorietà
scompare.
Gli esperimenti condotti nella ricerca di persone scomparse,
ad esempio mostrando ai guaritori una semplice fotografia, permettono di
fissare un esito positivo nell'85 per cento dei casi il margine di
errore è straordinariamente basso. È come se determinate persone,
particolarmente dotate e allenate, riuscissero a entrare in contatto con
un patrimonio d'informazione comune, estraendone dati.
I defunti lascerebbero attorno a
noi, da qualche parte, qualcosa del loro patrimonio informativo".
I limiti sperimentali attuali sono
evidenti. Con queste apparecchiature si può registrare l'emissione
soltanto finché il corpo esiste, cioè esistono le dita. A
decomposizione avvenuta, o dopo la cremazione, lo strumento non funziona
e bisognerà inventare altri sistemi di rilevazione.
Ma il professor Dulnev non dispera.
La ricerca prosegue in parallelo. Sui computer c'è già una cospicua
serie di rilevazioni sull'esistenza del campo. "I nostri
esperimenti dimostrano senz'ombra di dubbio, ad esempio, che la
telepatia è una realtà", dice Dulnev mostrando decine di episodi
sperimentali di trasmissione telepatica provocata in laboratorio. E non
si tratta di trasmissione elettromagnetica, ma di "qualcos'altro".
Cosa ? Dulnev allarga le
braccia". “Le nostre apparecchiature
misurano massa, energia, impulsi, non questo campo. Ma ora sappiamo che
possiamo entrare in contatto con esso, rilevarne l'esistenza e captare
una microscopica parte dell'informazione che esso contiene o
rappresenta. Attorno a noi c'è un'altra realtà che finora abbiamo
considerato supernaturale, soprannaturale. Forse lo è, forse non lo è.
Ma c'è" !
 |
 |
Le figure
rappresentano in sintesi la morte, il
trapasso e l'uscita dal corpo fisiologico,
fatto di carne, sangue, ossa, il
bozzolo,
del nuovo corpo di
Energia/Spirito,
che sta per entrare successivamente nel "tunnel"
(in
buco nero/bianco) che lo trasportera',
come uno "Star
Gate" (la porta delle Stelle) nella
nuova dimensione
spazio/temporale che gli compete;
Quindi l'ovulo,
il corpo, che e' fatto principalmente di
acqua, nel quale si forma il corpo
energetico/Spirituale (Atomo-inFormato)
che, alla morte, al trapasso, si libera
dalla sua "crisalide",
lasciando il "vestito" in questa Terra,
per assurgere, in nuovi spazi/tempi, a nuove
esperienze nel
Progetto Vita all'Infinito,
quindi per infinite vite.....
Video: La Vita oltre la Vita
Il Bambino che visse 2 volte:
L’ani+ma
(l'essere Vivente NON morto ancora sulla
Terra) quindi, è l’insieme di
tutti questi 7 corpi, dall’Ego
/IO SONO al fisico e non e' una sola parte di essi.
Essa è l’insieme delle
informazioni che l'essere eredita dal concepimento, contenuta nella
coppia di 2 atomi base (+ e -) che aggregheranno altri
atomi (insieme)
per formare il corpo fisico, più
quelle che sono codificate nel DNA, risultante dalla combinazione di metà
del DNA nucleare del padre (per mezzo dello spermatozoo che feconda
l’ovulo) con metà di quello della madre, mentre il DNA
mitocondriale
viene tutto dalla madre, contenuti nell’ovulo femminile.
Da quelle informazioni che
acquisisce durante la sua vita terrestre, vale a dire nelle connessioni
neuronali che si plasmano nell'interazione con l'ambiente familiare,
sociale e quello della Natura/UniVerso, nel quale l’essere vive;
quindi è corretto dire che la nostra
anima non è sempre la stessa
dalla nascita all'età adulta: magari uno nasce come bambino carino e
paffutello, ma poi da adulto diventa uno spietato criminale, sadico e pluri-omicida. L’informazione lo ricordiamo è quella che è
contenuta nel DNA ed è negli elettroni/atomi che compongono il
DNA che
viene ad essere raccolta, aggiunta e memorizzata al momento della morte.
Ricordiamoci che non si può
dividere ciò che la Manifestazione, il “corpo di
Dio”
(manifestazione dell’InFinito) ha unito; per cui non è facile
definire i confini precisi dei vari “corpi” sottili; comunque tutti
questi corpi ci dicono anche gli antichi, sono collegati fra di essi in
modo inter relazionale, ma sopra tutto dai 7 centri detti “chakra”;
questi centri sono il collegamento fra i vari livelli dei corpi
permettendo la risalita e la discesa delle 2 energie che noi captiamo
da: polmoni, piedi, testa, pelle, cromosomi, e che si distribuiscono nei
vari livello del corpo, per dare energia ad ogni organo o sistema
collegato a quel centro; i “chakra” corrispondono grosso modo,
partendo dal basso a: zona genitale; zona intestinale; zona stomacale;
zona plesso solare; zona della gola; zona della fronte; zona della
“fontanella” (sopra la testa).
In
Medicina Biologica o
Naturale
dobbiamo tenere conto di tutti questi “centri” e dei vari
“corpi” quando cerchiamo di mantenere la Salute o ripristinare la
stessa da uno stato di malessere.
E’ estremamente importante prima
di trattare un malato sul piano metabolico, di ristabilire la giusta
circolazione delle Energie in questi 7 centri secondo le loro giuste
polarità (Yang e Yin).
Per far meglio comprendere, ciò
che desideriamo illustrare ai nostri lettori sulla possibilità della
materia/intelligente che si evidenzia nella sua proprietà intrinseca di
trasformazione, riferiamo ciò che in certe branche della fisica
applicata contemporanea si sta scoprendo:
I Metalli “liquidi” esistono
veramente, anche se solo nei laboratori di ricerca applicata più
moderni; essi si chiamano “fluidi elettroreologici” e le loro
applicazioni nel futuro, possono essere fantascientifiche; un esempio:
con questi fluidi si potranno costruire super macchine enormemente più
veloci e precise, grazie ad ingranaggi capaci di passare dallo stato
liquido a quello solido in frazioni di secondo, rispetto a quelle
costruite fino ad ora.
Nel 1947 un fisico Willis M.
Winslow aveva scoperto il primo fluido elettroreologico: esso si
trasformava istantaneamente in semi solido, se era attraversato da una
corrente elettrica; negli anni successivi altri materiali hanno
dimostrato proprietà simili.
Alla base di questo fenomeno vi è
la polarizzazione, fenomeno scoperto da tempo; se un fluido con molte
particelle in sospensione viene attraversato da un campo elettrico, le
particelle tendono a polarizzarsi, assumono cioè una forma allungata
con un polo caricato positivamente e l’altro negativamente; i poli
delle particelle tendono ad attrarsi, se di carica diversa od a
respingersi; questo tipo di movimento provoca il loro allineamento,
generando un nuovo “insieme”, una nuova struttura.
Quando molte particelle presenti
nel liquido interagiscono in quel modo, finiscono per formare lunghe
catene e questo può provocare la progressiva solidificazione del
fluido.
Per ottenere questo rapido
passaggio ci dicono i fisici, occorre applicare tensioni di qualche
migliaio di volt.
Altri liquidi/solidi (miscele con
silicio e polimeri solubili) che si chiamano colloidi dilatanti, mutano
di stato anche se non sono attraversati da correnti elettriche, il
passaggio di stato avviene in seguito ad una agitazione meccanica
violenta.
Perché vi abbiamo parlato di
questo tipo di fenomeno ? perché riteniamo che in Natura esistono varie
e molteplici possibilità, varie fenomenologie, che essa utilizza da
sempre nei processi di Manifestazione e di trasformazione della materia,
che hanno enormi possibilità e dimostrano come anche il fenomeno morte
sottostà a questa legge di trasformazione, con simili modalità.
Nel momento della morte =
trapasso
= passaggio, vi è una
scarica elettrica fortissima in Volt ed a bassa intensità, indotta ed
una agitazione meccanica conseguente che provvede a temperatura
ambiente, (questi fenomeni si chiamano: trasmutazione atomica a bassa
temperatura) a modificare parte del corpo fisico/eterico/spirituale in
altri stati della materia di cui è composto il nostro corpo, mantenendo
il potere d’informazione del proprio Ego/
IO SONO nei nuovi corpi che si
formano da esso ed a seconda delle proprie “destinazioni” essi si
trasformeranno in gassoso, liquido, solido o plasma, ma
contemporaneamente a riAggregare parte della materia precedente in altri
insiemi che generano altre sostanze, cioè altre forme, altri corpi.
Ora osserviamo la Morte ancora da
un altro punto di vista.
Dal punto di vista clinico, la
definizione del momento della “morte” combacia con la cessazione del
battito cardiaco, la cessazione delle funzioni respiratorie e di quelle
cerebrali; NON si contempla assolutamente la cessazione delle Sensazioni
da parte dell’Ego/IO, onde per cui è evidente che questa definizione
è data da una incompleta osservazione esteriore, da parte degli altri,
medici compresi.
La morte però è sopra tutto un
momento “interiore”, NON solo esteriore; in Bio elettronica abbiamo
una marcia in più per meglio definire questo momento, questo
“passaggio nella Vita”.
Analizzando il sangue del
“defunto”, pH,
rH e
rò, vedi Bio
elettronica,
possiamo sapere se è morto veramente e non si tratti di morte
apparente, per cui il malcapitato non si troverebbe a risvegliarsi nella
bara a 2 m. sottoterra, come purtroppo avviene ed è accertato nel 5%
dei casi di sotterramento.
Comunque l’unico che può
“narrarci” il passaggio, la morte è il morente; infatti in certi
laboratori sono stati “interrogati” dei cadaveri, inserendo
elettrodi nei loro cervelli e collegandoli ad un elettroencefalogramma;
parlando con il “morto”, gli si è chiesto di fornire degli impulsi
per rispondere con un semplice sì o no, alle domande che gli venivano
poste, le risposte sono arrivate puntuali.
Abbiamo analizzato da vicino casi
di persone, dichiarate “clinicamente morte”, facendoci raccontare le
loro esperienze vissute; per clinicamente morte, si intendono persone
che in ospedale, sono state dichiarate morte da medici con tanto di
certificato e sono rivissute dopo qualche minuto, in certi casi oltre 2
ore, in altri dopo 2 giorni.
E’ stupefacente ascoltare le loro
esperienze; tutte quante hanno in comune gli stessi elementi
fondamentali descritti in modo un po' diverso, a seconda del tipo di
cultura filosofico, religiosa, del soggetto.
Queste affermazioni sono simili a
quelle che uno studioso americano
R.A. Moody e la giornalista italiana
Paola Giovetti ed altri studiosi in altre nazioni, hanno scritto nei
loro libri.
Ecco la descrizione che abbiamo
tratto da tutti coloro che ci hanno descritto le loro sensazioni dopo
che sono rivissuti da una morte apparente.
“Un uomo sta morendo e nel momento in cui ha raggiunto il massimo dolore,
sente dalle parole del medico, di essere clinicamente morto; avverte uno
strano rumore, come un tintinnio, una musica od un ronzio e
contemporaneamente sente di muoversi, con estrema rapidità, lungo un
“tunnel” una galleria buia, nera; giunto al termine, avverte di
essere uscito dal proprio corpo, ma di trovarsi ancora nell’ambiente
in cui esso si trovava prima e vede in lontananza il suo corpo, come se
egli fosse solo uno spettatore; da quella posizione osserva il tentativo
di rianimazione e prova un senso di sconvolgimento emotivo; dopo breve
tempo si abitua alla nuova strana condizione, avverte di avere ancora un
corpo ma di altra natura, molto diversa dal corpo fisico al quale era
abituato e che ha lasciato.
Cominciano ad accadere altre cose, altri individui gli si avvicinano per
aiutarlo; scorge i corpi energetici di parenti ed amici già morti che
vivono in altra dimensione, poi gli appare un essere che egli definisce
di
Amore o di Luce; questo gli rivolge senza parlare, cioè telepaticamente, una
domanda che lo esorta a valutare la propria vita e lo aiuta
mostrandogli, come in un film (playback) a ritroso, gli avvenimenti più
salienti della propria vita terrena.
Alle volte questo “film” viene visto prima dell’incontro con
l’essere di luce; ad un tratto si sente vicino o vede una barriera, un
confine che sembra essere la divisione fra la vita terrena e
quest’altra che si propone; tuttavia “sente” o gli dicono di dover
ritornare sulla terra e che non è ancora arrivato il momento del suo
passaggio.
Tenta di opporsi, perché è affascinato da questa nuova e bella
situazione; tuttavia si riunisce al suo corpo, in qualche modo e torna
alla vita terrena.
Più tardi tenta di raccontare ad altri la sua esperienza, ma gli riesce
difficile farlo; fa difficoltà ad esprimere con parole i fatti vissuti
“altrove” e scopre che non lo prendono sul serio e rinuncia a
parlare.
L’esperienza vissuta comunque modifica sostanzialmente la sua vita ed
in particolare le sue opinioni sulla “morte” e sulla Vita”.
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La
cosiddetta ed impropriamente chiamata "anima"
(in realta' e' lo
Spirito con il corpo di Energia) esiste e sopravvive alla
morte cerebrale affermano due medici inglesi, in modo improprio:
Pazienti
colpiti da arresto cardiaco hanno raccontato di luci, sensazioni di
gioia e ingresso in un altro mondo.
Corriere della sera 23-10-2000 -
vedi:
Campo Psico Energetico - effetto Kirlian
LONDRA
- Una mente indipendente dal cervello e una coscienza, o
anima, che vive
dopo la morte cerebrale. In pratica, l'esistenza dell'anima provata
scientificamente, visto che ad avanzare l'affascinante ipotesi sono due
medici, Peter Fenwick, neuropsichiatra londinese, e Sam Parnia,
ricercatore clinico all'ospedale di Southampton e che la ricerca sarà
pubblicata dalla rivista medica Resuscitation.
Per un anno i due hanno studiato 63
casi di pazienti sopravvissuti ad arresto cardiaco. Di questi, 56 non
avevano memoria del tempo in cui erano rimasti privi di conoscenza. Ma
quattro dei sette che hanno dichiarato di ricordare qualcosa hanno
superato la scala Grayson, che valuta le esperienze di «quasi morte».
I quattro hanno parlato di sensazioni di pace e gioia, tempo accelerato,
perdita di percezione del corpo, di una luce brillante e dell'ingresso
in un altro mondo. Esperienze che per gli scienziati non potrebbero
spiegarsi con un collasso delle funzioni cerebrali causato da mancanza
di ossigeno o con combinazioni di medicinali (che in casi del genere
sono uguali per tutti).
“Queste persone erano in una
condizione in cui il cervello non avrebbe dovuto essere in grado di
sostenere processi lucidi o consentire di avere ricordi duraturi”,
ha dichiarato Parnia al Sunday Telegraph, a
meno che il cervello non sia
l' intermediario di una mente indipendente".
Fonte:
MysteryMail 25 Ottobre 2000
Secondo due eminenti medici
britannici la cosiddetta impropriamente anima esisterebbe.
Peter Fenwick, neuropsichiatra
all'Istituto di neuropsichiatria di Londra e Sam Parnia, ricercatore
clinico presso l'ospedale di Southampton, in seguito ad analisi
strettamente scientifiche, hanno ipotizzato che la mente sia
indipendente dal cervello e che l'anima continui a vivere dopo la morte
cerebrale.
Gli studiosi si sono basati sulle testimonianze dei malati
che hanno raccontato di aver provato un senso di pace e di gioia in una
"condizione in cui il cervello non avrebbe dovuto essere in grado
di sostenere processi lucidi o consentire loro di avere ricordi
duraturi". In seguito a uno studio condotto al General Hospital di
Southampton gli studiosi hanno intervistato 63 pazienti sopravvissuti
all'arresto cardiaco.
Fra questi, 4 persone avrebbero superato la c.d.
scala Grayson, criterio medico per valutare le esperienze di "quasi
morte" e ognuno di loro avrebbe avvertito sensazioni di pace
eterna, di smarrimento della percezione fisica, di ingresso in un altro
mondo.
Secondo
Parnia: "ciò
potrebbe fornire una risposta alla domanda se la mente o la coscienza
siano prodotte dal cervello o se il cervello non sia invece una specie
di intermediario della mente, la quale esiste indipendentemente".
Fenwick e Parnia hanno escluso che
l'esperienza possa spiegarsi con un collasso delle funzioni celebrali
causato da mancanza di ossigeno.
Con l'analisi delle cartelle cliniche
è stata altresì esclusa la possibilità che l'accaduto sia
riconducibile a combinazioni di medicinali dato che le tecniche di
rianimazione praticate in ospedale sono uguali per ogni paziente
Film su una vera esperienza di preMorte
PREMORTE
-
Near-Death
Experiences o Stati di Premorte
(NDE)
Il fenomeno denominato Near-Death Experiences
(NDE) oppure
Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM), solitamente si
verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe
dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di un
grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono sopravvissuti.
Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state dichiarate
clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco
totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale
(EEG). Ciononostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte
anche ore, vedi caso Rodonaia in “La pagina degli amputati), una volta
tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e
agli amici dei ricordi straordinari: mentre erano “clinicamente
morti”, avevano continuato ad avere la percezione visiva e sonora di
quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto
distanti da quello in cui era stato collocato il corpo.
Più
precisamente, una volta “risvegliati”, hanno descritto
dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori e
poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed anche
ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre si
trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro.
Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale,
l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico è stato
sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se ne
erano occupati - in particolare Frankl e Potzel - mostrando però
maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per
l’esperienza premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore
degli studi sulle NDE. Moody fu il primo a raccogliere dati sulle NDE,
rendendoli pubblici durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il
primo libro,
“La Vita Oltre La Vita”, è ancora oggi un testo
fondamentale per tutti coloro che si sono occupati e si interessano del
fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita” Moody lanciò una sfida a tutti
gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di impegnarsi maggiormente
nelle ricerche concernenti le esperienze vissute in punto di morte (Raymond
Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si è laureato in Filosofia
e successivamente in Medicina e in Psichiatria.
Ha insegnato per tre
anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina
University.
Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia State
College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia in
cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State
College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore
William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti
inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze
di Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi,
sull’auto-ipnosi e sulla moderna psicoterapia sciamanica.
Attualmente
è titolare della Cattedra “Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza
di Las Vegas).
Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca
e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia
relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è
dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono
state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I
più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur
ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a
cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio,
seguendo i canoni della scienza empirica.
FASI CARATTERISTICHE del FENOMENO NDE
Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze
soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato
la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai
ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito medico,
farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e
parapsicologico.
Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali
elementi è sufficiente per determinare la
NDE, mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test
elaborato da Bruce Greyson.
Sensazione
della morte
Molte persone non realizzano immediatamente che
l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte.
Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro
corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente
provato paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non
riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la
grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto
sta accadendo.
Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in
grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano,
anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare
con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno
riesce a vederli né a sentirli.
Allora cercano di attirare
l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani
passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera. Dopo
avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un
maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si
trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.
Senso di pace e assenza di dolore
Finché la persona resta nel suo corpo può vivere
un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande
senso di pace e di assenza del dolore.
Il tunnel
Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata
sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico).
La persona si
trova di fronte ad un tunnel a vortice, oppure davanti ad un portale e si sente
spinta verso le tenebre.
Dopo avere attraversato questo spazio buio,
entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel
tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno
affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il
passaggio in un altro regno. Alcuni soggetti hanno dichiarato che,
nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di
vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è
una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel
quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo
“Visioni dell’aldilà:
Il paradiso terrestre - L’Ascesa
all’Empireo”, descrive quello che solitamente racconta chi ha
vissuto una NDE.
Gli Esseri di Luce
Una volta superato il tunnel, generalmente la persona
riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una
stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In
questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è
descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in
Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.
Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere
incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da
corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e
città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.
In questa situazione la comunicazione non si svolge come al
solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione
immediata.
Il Supremo Essere di Luce
Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente,
la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce
il “Massimo Essere di
Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con
Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o
Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù,
ma è un essere sacro.
Tutte le persone dichiarano che si tratta di un
essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone
dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che
però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di
luce (parenti defunti ecc.) o
il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua
intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo
terreno.
Visione panoramica della vita
Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma
solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola
azione compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita.
Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza
persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita
del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si
rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si
percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul
prossimo.
Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua
vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad
esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere
la revisione e a sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi della sua
vita.
Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più
importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di
loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della
loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce
sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare
con sé al momento della morte è la conoscenza.
Generalmente quando la
persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue
conoscenze intellettuali, spesso
diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava
studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire
argomenti da lui mai prima trattati.
Rapida ascesa al
"cielo"
(altra dimensione)
Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno
l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite
fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto
l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.
Riluttanza a tornare in vita
L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte
persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto
adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una
reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se
rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici
d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere.
La maggior
parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se
stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione.
Tutti dichiarano che
sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i
coniugi.
Differente percezione spazio - temporale
Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di
Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente
compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi;
spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità.
Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita
quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed
infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo
semplicemente pensando di esservi.
Alcuni soggetti hanno riferito che,
mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai
medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era
sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o
raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.
Tratto da:
vspace.it
A questo punto desidero condividere con
Voi un'altro documento-film, di una
storia realmente accaduta,
sono 40 minuti biografici.
Video QUI:
http://vimeo.com/21539682
Commento NdR al video: cosi come
tutte le altre esperienze di preMorte,
anche questa nella sua narrazione, viene
"mediata"-filrata-alterata, dalle
credenze (schemi mentali religiosi o
meno) del soggetto e quindi ognuno dei
narratori, spiega l'esperienza vissuta
in funzione delle proprie credenze,
ma la sostanza NON cambia sono sempre
esperienze SIMILI: uscita dal corpo
> entrata in un tunnel buio, nel quale
certi soggetti stazionano piu' o meno
del tempo....a seconda dei propri
comportamenti nella esperienza
Terrestre, poi arrivano comunque alla
Luce....dell'AmOr
INFINITO, e vedono la dimensione
parallela ed i propri cari defunti
presenti in essa...e quando ritornano.
la loro visione della vita-morte cambia
totalmente; che siano di incitamento ed
esempio per tutti coloro che sono ancora
nel dubbio !
QUINDI, Riassumendo possiamo descrivere con
questa successione gli avvenimenti che ricorrono frequentemente nei casi
di Pre-morte:
1) Sensazioni piacevoli di pace,
quiete nella prima fase.
2) Percezione di una Luce bianca
chiarissima, per quanto vi sia molta luminosità, essa non offende in
alcun modo la vista, né impedisce di vedere altre cose; oltre alla
percezione della luce, si odono bellissimi suoni e voci di altri esseri.
3) Estrema esaltazione delle facoltà
intellettive e percettive.
4) Esperienza di percorrere un
“tunnel” (dimensionale) una galleria buia.
5) Abbandono del corpo fisico
all’interno di una parte del corpo energetico e ci si trova ad
osservare il proprio corpo fisico, essendone completamente fuori.
6) Riepilogo dei fatti importanti
della vita, i ricordi si susseguono con ritmo rapidissimo ma con uno
sguardo mentale si comprendono e si rivivono interamente, auto
giudicandosi.
7) Sensazione di un passaggio di
“luogo” o di dimensione che si interrompe un attimo prima del
rientro nel corpo fisico, contemporaneamente al desiderio intenso di
rimanere in quel nuovo stato o luogo.
8) quando l'Essere, l'
IO SONO,
si trova con il nuovo corpo di energia, nell'al di la', oltre ad avere la
certezza di essere un Essere Eterno, facente
parte di un'insieme in fase di crescita
infinita, vive esperienze molto piu' vive e
stupende:
la natura e tutto cio' che e' in quei luoghi
sono speculari come forma a quelli
Terrestri, ma sono ad esempio luminescenti,
li, si percepiscono come vivi anch'essi, i
gradi di liberta' sono percentualmente
specularmente invertiti a quelli esistenti
su questa dimensione terrestre, es. qui in
questa dimensione, se vi
buttate dal 10° piano di un edificio,
precipitate e morite al suolo, la' invece
volate....non avete da preoccuparvi di far
da mangiare e/o mangiare, perche' siete
autosufficienti e vi create l'energia
necessaria per mantenervi in forma e salute
perfetta, se volete cambiare forma al vostro
corpo di energia, potete farlo ed assumere
la forma desiderata.. l'invecchiamento NON
esiste, ecc.,
Ma se siete ancora in una fase di evoluzione
spirituale, dopo aver assaporato queste
meraviglie, dovrete reincarnarvi e prendere
un corpo piu' denso fatto di materia
semisolida come quello che avete ora, per
fare esperienze tali da migliorare ed
acquisire le mancate consapevolezze in un
ciclo necessario fino al raggiungimento di
consapevolezze sempre piu' perfette e
complesse.
Altri Esseri invece, come raccontano anche
coloro che ritornano dal trapasso (NDE), dal
tunnel vanno in un luogo buio, nero, si
sentono come in una stanza, hanno la
sensazione di essere legati mani e piedi,
non si possono muovere ed hanno la
percezione consapevole dell'eternita' e
vivono sensazioni di paura, angoscia e
soffrono tale stato, senza avere contatto
con altri esseri, sono completamente soli
isolati, vivono quindi al cosiddetto
all'inferno)....fino a quando, per la legge
dell'Amor,
non vengono rimossi da quello stato per
reincarnarsi nei corpi umani terrestri
(se provengono dalla Terra, altrimenti vanno
nei loro Pianeti dai quali sono provenuti)
per espiare su di loro cio' che hanno fatto
ad altri, per poi riprendere il loro stato
evolutivo fino all'ascesa nei luoghi
bellissimi, che sono quelli dell'al di la'.
Questa la
descrizione generale che
“risuona” in tutti i racconti ed in ogni parte del mondo,
indipendentemente dal credo religioso o spirituale, da parte delle
persone ascoltate nelle nostre ricerche.
Anche queste affermazioni
confermano le nostre tesi sulla “morte” quale passaggio in altra
“dimensione” quella energetica, elettronico Spirituale.
Quello che è strano è che molti
individui sopra tutto in occidente, quando incontrano un amico che
racconta loro per esempio, di essere stato in Kenia e di aver visto
laggiù tante cose, di aver parlato con altre persone del luogo, ecc.,
questi pur non conoscendo di persona la nazione Kenia, gli prestano fede
e non hanno nemmeno il dubbio, che il loro amico racconti loro una
frottola; mentre se qualcuno anche loro amico, gli racconta che è stato
nell’aldilà, descrivendo tutto con minuziosi particolari, allora la
narrazione diviene una favola mentale della persona che la racconta,
questo atteggiamento è sicuramente poco serio; il ricercatore della
verità andrà come minimo a cercare altre persone che hanno fatto
l’esperienza per vedere se ciò che ha ascoltato è credibile o meno,
questo almeno fino a quando egli non vivrà di persona l’esperienza;
sono gli schemi mentali ristretti che impediscono a quelle persone di
accettare una possibile verità.
Dovremmo allora dire che lo stato
della morte è analogicamente da riportare allo stato del sonno
nell’Uomo; il sonno è vissuto in piena coscienza da parte
dell’Ego/IO, tant’è che si vivono esperienze vere e complete anche
se “interne”; si hanno tutte le sensazioni come nello stato di
veglia che è lo stato di relazioni con l’esterno, in quanto si vivono
colori, suoni, tatto, parole, immagini, ecc. come se fossero oggettivate
e non per questo si è pazzi; mentre si dorme si risolvono problemi che
non si riesce a risolvere nello stato di veglia, tant’è che vi è un
detto: “la notte porta
consiglio”; si hanno visioni, sogni, ecc., che molte volte non
vengono ricordati, ma che si Sa che si sono vissuti nella notte, mentre
si dormiva.
Il sonno è uno degli stati
dell’Essere cosciente e parte della Vita stessa; ecco perché in molte
religioni si è legata analogicamente la morte allo stato del sonno.
Però lo stato di morte è molto più
dello stato del sonno, in quanto esso permette altri e più complessi
cambiamenti di stato; lo stato della morte infine è il passaggio
dall’esterno, il fuori dello spazio gravitazionale della
Manifestazione, all’interno di essa, il dentro.
Lo schema del TAO
Ecco un'esempio grafico del concetto
riguardante al di qua ed al di la' - diamo
una definizione del grafico: esso
rappresenta possiamo dirlo due Universi in
uno in continuo contatto ed interdipendenza.
- La parte Bianca ipotizziamo che sia quella
corrispondente alla parte visibile del
nostro Universo che possiamo osservare da
questo lato e dimensione.
- La parte Nera ipotizziamo che sia quella
corrispondente alla parte dell'UniVerso
della cosiddetta "materia
oscura".
Come potete osservare le rappresentazioni
grafiche nel disegno, le due parti
dell'Universo sono definite ed "isolate"
normalmente fra di loro, solo alla morte di
un Essere incarnato in questa dimensione
dell'Universo,
Egli puo' passare, se pronto per esso,
nell'altra dimensione di questo Universo e
recarsi nel cosiddetto al di la' ove vi e'
la Luce e la Vita Vera, oltre che avere la
certezza della Vita Eterna.
Osservando bene vediamo che nel
disegno/grafico, all'interno delle due parti
di Universo, vi sono dei piccoli cerchi del
coloro dell'altra parte dell'Universo, cio'
significa che nei due campi di questo
Universo, diviso dalle due dimensioni
diverse, vi sono piccole parti di
quell'altro = esempio i gradi di liberta' (possibilita')
degli Esseri sono, se qui limitati, nell'al
di la' molto ampi, anzi enormi e viceversa.
Questa parte del nostro Universo che e'
intelligente, a sua volta e' duale, cosi
come quell'altra parte ha la stessa dualita'
ma con rapporti di funzioni diametralmente
opposte !
Il
sottoscritto, pensa che la parte bianca
NON rappresenti questo lato dell'Universo,
ma rappresenti l'altra parte quella della
Vera Luce e quella del Nero rappresenti
quella delle "tenebre" (mancanza di luce =
In-Form-Azione), che sono molto evidenti in
questa parte dell'Universo e credo che
questo universo sia solo uno dei tendenti
Infiniti Universi esterni a questo - vedi
Multiverso
Credo di aver spiegato meglio con questo
grafico i concetti espressi in questa
pagina.
Secondo le affermazioni precedenti
sugli “Aelohim,
Elettroni,
Eoni”, noi sosteniamo quindi che la morte è la
“trasformazione” dallo stato materiale, allo stato Energetico,
Elettronico, con la piena coscienza, consapevolezza e partecipazione
dell’Ego/IO
SONO della persona a queste “variazioni” di stato; tale
variazione è il passaggio dell’Energia, dallo stato “solido” a
quello di “plasma” e per la parte fisico/eterica, attraverso la
riduzione in stati di liquido, gassoso, atomico,
per essere riciclato biologicamente in nuove e molteplici
aggregazioni.
Per fare ciò dobbiamo passare
dallo stato solido allo stato “Energetico” e passare quindi dentro
la materia per poterci livellare al piano al quale ci siamo resi capaci
di “rivelare”, nella nostra esperienza terrestre.
Infatti anche il ciclo della Natura
ci conforta dandoci tutti gli esempi possibili di cui ne prendiamo solo
uno: il chicco di grano deve essere messo nella terra, trasformarsi, cioè
morire per “dare alla luce”, per far nascere una spiga e da essa
nascono circa 100 chicchi di grano e così via; lo stesso avviene per
gli esseri viventi, noi siamo un “chicco” di informazioni cioè di
Spirito, Pensiero, Coscienza chiusi in una “sostanza o bolla di
energia” e dobbiamo venire a nascere sulla terra per poter
“morire” e per poterci trasformare a nostra volta, per dare così
vita a miliardi di altri (chicchi ), cioè
Atomi od Elettroni
Personalizzati che a loro volta ci accompagnano nella nostra esperienza
corporea umana e che andranno ad arricchire ed a ri-Aggregarsi per
affinità e livelli, alla nostra morte ad altri corpi, inserendovi di
nuovo ed in tutti l’inconscio collettivo aggiornato per re-Informare
attraverso gli atomi/elettroni contenuti nel DNA/RNA, anche il CEI
(Campo Elettro Magnetico Informato) dei nuovi corpi che si creeranno.
La CoScienza non perde in nessun
caso la percezione di Sé e dell’UniVerso; ella la perde a livello
conscio temporaneamente quando ella si reIncarna, per poter essere
libera di effettuare una nuova esperienza e ciò avviene al
concepimento.
Durante la vita nel fisico ella
deve, ritornando in Armonia con la
Manifestazione, riprendere il
colloquio interrotto con il Concepimento (concepire un piano mentale).
Solo la Coerenza, con le varie
Leggi della Manifestazione permette il ripristino della ComUnicAzione.
L’incoerenza al contrario
impedisce la comunicazione e la comprensione della realtà della Vita;
ad ogni morte o trapasso la CoScienza si
re-Incarnerà per potersi
rimettere in conDizione di riTrovare la sua coerenza con la
Manifestazione fisicoSpirituale dell'UniVerso
e degli
Universi possibili e le
Sue/Loro finalità...verso l'Unita' nell'
AmoR
INFINITO, all'In-Finito !
Le religioni anche quelle non
cristiane, sono tutte concordi con forme diverse, nell’affermare che
la vita continua dopo la morte; alcune dicono che l’Ani+ma,
l’Essere, l’Ego/IO
SONO nella materia, prenda possesso di un altro corpo
e si reincarni di nuovo e così per quante
reincarnazioni sono
necessarie per “purificarsi”; alcune la chiamano la legge del “Samsara”.
Noi sosteniamo questo: esistono
Ego/IO (Esseri, Anime) emanati dall’InFinito, dopo varie
reincarnazioni alla loro ultima morte, con il loro nuovo corpo di
Energia si incarnano volontariamente, cioè riprendono forma solamente
per aiutare altri Esseri ad evolvere nelle varie dimensioni; altri
risorgono o si riAggregano o si reincarnano moltissime volte perché
debbono acquisire altre informazioni e non sono capaci di rendersi
liberi dalle psico dipendenze di questa dimensione, perciò si auto
obbligano, auto condizionano per via delle loro psico dipendenze a
reincarnarsi, a risorgere molte volte, fino a riuscire ad essere abili
ed autosufficienti nel mantenere per sempre il loro corpo Energetico,
cioè ad essere Coerenti ed a imparare a decidere dove posizionarsi ad
ogni loro “trapasso”, utilizzando il tipo di materia presente nella
dimensione ove desiderano manifestarsi.
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DIFFERENZE fra: Aldiqua' ed Aldila'....
L'Aldiqua'
lo conosciamo tutti perche' lo sperimentiamo
personalmente su questa Terra e ci accorgiamo
tutti quanti che questa dimensione
spazio/temporale ha molti limiti:
- non possiamo volare di moto proprio
- se cadiamo dall'alto ci facciamo male
-
non possiamo avere piu' forme fisiche
- il nostro organismo e' molto fragile
- l'amore che possiamo dare e' sempre limitato
- il godimento sessuale dura qualche secondo,
max 1-3 minuto....
- lavorando facciamo molta fatica
- occorre lavorare molto per avere qualcosa
- dobbiamo mangiare per avere forza,energia
ecc.
L'Aldila', al contrario e' specularmente
invertito, anche come funzioni, in un'altro
spazio/tempo
speculare, ma invertito, esistente nella
Materia Oscura nostra "madre".....che
e' presente.... nel
Vuotoquantomeccanico
INFINITO....nostro "padre"....
Per riassumere:
- Tutti gli esseri umani sopravvivono alla morte
fisica, a prescindere dalle loro convinzioni.
- Al momento della morte portiamo con noi la
nostra mente insieme a tutte le esperienze che
abbiamo vissuto, il nostro carattere e il nostro
corpo eterico (lo spirito) che è un duplicato
del corpo terreno. Esso fuoriesce dal corpo
fisico al momento della morte ed è collegato ad
esso per mezzo di un filo argentato. Quando
questo filo argentato viene reciso dal corpo
fisico allora si verifica la morte.
- Lo stato mentale che si ha al momento della
morte è di importanza cruciale. Alcuni muoiono
coscientemente e hanno piena consapevolezza
delle persone amate che li accolgono all’arrivo;
altri si trovano in stato di incoscienza e
vengono portati in un posto speciale
dell’aspetto di un ospedale o di una casa di
cura. Chi è morto a seguito di una lunga
malattia avrà bisogno di tempo per ricostruire
la propria immagine mentale.
- ATTENZIONE: Alcune droghe allucinogene hanno
il potere di far fuoriuscire il corpo eterico da
quello fisico. Visti dalle entità dell’Aldilà, i
tossicodipendenti “… hanno un aspetto patetico,
quasi come se non avessero un’anima … il loro
sguardo è perso nel vuoto. Quando i
tossicodipendenti escono dal corpo, altre entità
inferiori provano ad entrarvi in quel caso si
verifica la possessione.”
- Non esiste un paradiso che si trova “nel
cielo” o un inferno che si trova “sottoterra”:
l’Aldilà è collocato nel "piano" terrestre è
costituito da diverse sfere sovrapposte l’una
all’altra dalle vibrazioni più elevate a quelle
più basse (altre dimensioni).
- È altamente probabile che coloro che hanno una
concezione immutabile e dogmatica di ciò che ci
si deve attendere immediatamente dopo la morte
incontreranno seri problemi.
- I cosiddetti atei e gli agnostici potrebbero
non avere alcuna difficoltà nel passare alle
sfere superiori quello che conta è ciò che si è
fatto nel corso della propria vita e il motivo
per cui lo si è fatto, non quello in cui si è
creduto.
- L’amore, quello incondizionato, è la forza più
potente che esista nell’universo.
- L’amore incondizionato è il legame
inscindibile con i nostri cari che si trovano
nell’Aldilà.
- La gente corretta viene accolta dai propri
cari le anime gemelle si ricongiungono. Le
Intelligenze Superiori ci informano del fatto
che nell’Aldilà il nostro aspetto fisico può
ritornare quello dell’età migliore per la
maggior parte delle persone quello che si ha tra
i 20 e i 25 anni.
- Le persone amate che si trovano nell’Aldilà,
sia quelle arrivate di recente sia le altre,
hanno la facoltà di visitare coloro che vivono
sulla terra.
- Alle persone amate arrivate di recente,
normalmente entro i tre mesi dal trapasso, viene
data la possibilità di trasmettere messaggi
visivi per mezzo di sogni, apparizioni o in
altro modo per attestare che sono ancora vivi.
- Il genere di vita che ci attende nell’Aldilà
bellezza, pace, luce e amore è inimmaginabile.
- Nell’Aldilà si possono sempre apprendere
lezioni di carattere spirituale per progredire
verso sfere superiori e perfino più belle.
- Una volta entrati nell’Aldilà, si prova una
sensazione di enorme luminosità e di Amore.
- Qualunque inabilità fisica si sia avuta sulla
Terra sparirà non ci saranno più malformazioni,
malattie, cecità e ogni altra avversità che
abbia caratterizzato la vita terrena.
- Nell’Aldilà la mente ha un potere enorme. Può
creare la materia e può far viaggiare il corpo
alla velocità del pensiero. È sufficiente
immaginare un qualunque luogo del mondo e ci si
trova là istantaneamente.
- Chi è considerevolmente incline al male viene
attratto nelle sfere inferiori più oscure,
ritrovandosi da solo o in compagnia di coloro
che possiedono le sue stesse bassissime
frequenze vibratorie e il suo stesso bassissimo
livello di spiritualità.
- Per alcuni la transizione dalla Terra
all’Aldilà è migliore che per altri maggiore è
la conoscenza che si possiede dell’Aldilà e più
agevole è la transizione.
- Alcuni rimangono bloccati “fra i due mondi”.
Si tratta di coloro che, sentendosi ancora
solidi, non riescono ad accettare l’idea di
essere morti. Molti provano uno stato di
confusione mentale e possono perdersi per
decenni o anche più, ma poi alla fine del loro
periodo arrivano nella dimensione per la quale
si sono consapevolmente od inconsapevolmente
preparati.
Le figure
rappresentano graficamente la "specularita'
invertita" e sono "sinonimi" grafici.
 |
- tutto
cio' che qui in questa dimensione terrestre e' impedito,
in quello
spazio/tempo (nell'al di la'), e' possibile e con nessuna
fatica.
- inoltre il nostro corpo non e' piu' cosi
"solido", perche' fatto di energia pura,
cioe' di luce, pur mantenendo le forme esteriori
umane, quindi possiamo fare tutto cio'
che vogliamo, assumere le forme desiderate,
volare, rimanere senza mangiare il tempo
desiderato, creare, andare in altri
Universi/mondi/dimensioni, amare quanto vogliamo, ecc., purche'
tutto sia fatto nella legge dell'AmOr.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Commento interessante (NdR): Se
mettiamo un morente su di una sensibile bilancia (bilancia atomica) un momento prima dellesalazione
dellultimo respiro, troviamo un determinato peso, che
diminuisce di qualche decina
di grammi
(15 gr.) appena il soggetto ha esalato lultimo respiro ed il corpo tende a divenire
freddo; questo esperimento è già stato effettuato, ma si è creduto di
misurare il peso dellanima; pensate a quale stupidità certi studiosi medici
scienziati (Americani) di
Tanatologia
(studio della morte) sono arrivati; questo avviene
perché essi NON conoscono le semplici ma sacrosante Leggi dellUniVerso.
vedi anche:
Olo-Mero +
Chi
cosa e' dov'e' Dio ? +
cosa e' il Cristo ? +
Buchi neri
+ Atomo +
Vuotoquantomeccanico +
Campo Psico Energetico - effetto Kirlian +
Sintesi +
Conclusioni
EUTANASIA:
Olanda Legalizza, è Il Primo Paese al Mondo - dopo l’Olanda il sì del Belgio
e della Svizzera
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La Morte, sola igiene del mondo biologico
Quanti di voi concordano con le leggi di Natura (sacre, loro
sì) per cui l'unico strumento evolutivo e
igienico che spinge appunto ad un continuo
adattamento e quindi ad una evoluzione, è il
rischio continuo della morte ?
La morte, concetto tanto denigrato dalla cultura
giudaico-cristiana, è invece lo strumento con
cui la Natura ci ha educati come specie e come
singoli, in un continuo divenire e mutare ed
adattarsi per vincere una partita in più a
quella partita che è in definitiva la vita
biologica.
La morte determina la vita, la affina, dà
qualità ai suoi individui, milioni di vostri
antenati sono morti perché poteste avere un
discreto codice genetico adatto all'ambiente.
Credo l'importanza della Morte non sia stata
molto accettata a livello del pensiero
filosofico occidentale cosciente (dico cosciente
poiché a livello inconscio tutti ne siamo
consapevoli).
Una Festa della Morte, in una civiltà realmente
umanizzata e con un buon rapporto colla Natura
sarebbe ASSOLUTAMENTE necessaria.
By Amleto il danese - Tratto da: Newsgroups:
it.cultura.ateismo, it.cultura.religioni
Italy -
In Italia si puo' ormai
Cremare la salma dei
defunti e disperdere le ceneri in mare, in zone
di montagna o collinari.
Lo stabilisce il regolamento, approvato ieri
dalla giunta, della legge regionale varata nel
luglio 2008.
Ma solo se il defunto ha manifestato
la volontà (in testamento) di far disperdere in mare le ceneri
contenute nell'urna, la dispersione dovrà
avvenire a non meno di 300 metri dalla costa,
dalla riva o dal porto di approdo più vicino.
La dispersione non è consentita nei tratti soggetti
a campionamento per la balneazione. Dovrà essere
effettuata in presenza di un rappresentante del
comune -
Genova, Giu. 2008
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Commento finale NdR: dopo aver fatto tutte
queste varie considerazioni, possiamo affermare
che la parola "morte", per l'umanita' in genere,
tiene sotto un' incantesimo =
illusione, sotto il quale, quasi tutti
gli esseri umani sottostanno (quelli che ignorano la Verita'), per la cosiddetta "paura
della morte" che viene indotta loro, anche dai
prePotenti del mondo intero (religiosi e non).
Questo "incantesimo"
e' la PAURA di MORIRE, non percependo che
siamo al contrario esseri
IMMORTALI in quanto Esseri
Spirituali che hanno dei corpi fisici che
vengono presi-lasciati di tanto in tanto, per
poter perpetuare la nostra
immortalita' nell'Infinita'
dello
spazio-tempo !
Naturalmente
specialmente tutti i religiosi alimentano e
perpetuano nel tempo questo incantesimo,
speculando sulla paura della fine della propria
esistenza, schema mentale che e' solo pura
illusione, la vita e'
ETERNA e per TUTTI
alla faccia dei religiosi che vi speculano
sopra... !
Citiamo per i religiosi cristiani, anche la
Bibbia, e precisamente nel
nuovo testamento, la
1° lettera a Corinti cap. 15 - verso
42:
"...Cosi e' per la resurrezione dei morti. Il
corpo e' seminato corruttibile e risorge
incorruttibile; e' seminato ignobile e risorge
glorioso; e' seminato debole e risorge potente;
e' seminato corpo fisico risorge corpo
spirituale; vi e' un corpo fisico naturale e vi
e' un corpo spirituale"...
Quindi NESSUNO scompare con od alla morte, ma "passa
a miglior vita", quindi successivamente si
riprende un'altro corpo per manifestarsi
all'Infinito ! ......NESSUNA MORTE UCCIDE per
sempre !
Si nasce in-creati e si muore in-creati, siamo
Esseri IMMORTALI , perche': "nulla
si crea, nulla si distrugge, ma tutto si
trasforma, non nel medesimo istante"
!
Auguriamo Buona vita
Eterna
a
TUTTI, nel "Progetto
Vita" perche' la
Vita e' un
DONO
!
Scopo della Vita terrestre:
L'uomo ha come compito iniziale
di capire chi e' da dove viene e dove va...nell'INFINITA'....e
per arrivare a cio' fa esperienza vede, sente,
tocca, ama, vive, fino a quando comprende la
verita' su quelle domande, e da allora PARTECIPA
nel ed al progetto Vita all'INFINITO.....che
e' l'atto di
Amore piu' grande che si possa
concepire..questo e' l'UNICO scopo della Vita
Terrestre...manifestare l'INFINITO nell'INFINITA'
del tempo e dello spazio negli infiniti
possibili Universi....e Tutto cio' e'
semplicemente MERAVIGLIOSO, alla faccia di
mediatori, santi, madonne, gesu cristi, preti,
pastori, guru, rabbini, iman...partiti, ecc !
Ci siamo solo NOI e l'INFINITO che noi
rappresentiamo nel tempo presente e nel qui ora....(se
pratichiamo la
Legge cosmica dell'AmOr),
per raggiungere quelle consapevolezze e per
iniziare anche noi a creare universi
nell'INFINITA' ! !
… fare altri ghirigori intellettuali, seguire
libri falsificati, sono solo degli schemi
mentali...perdite di tempo che generano
divisioni fra gli uomini !
TUTTO cio' che esiste nell'UniVerso
che conosciamo e' fuoriuscito dalla Vagina
Cosmica ovvero "Figa Cosmica".....la porta del
Vuotoquantomeccanico....ove il tutto e'
presente e che e' la parte visibile
dell'Indefinibile
INFINITO !, ed alla morte/trapasso di
ognuno di noi ripassiamo da quella porta (Figa
Cosmica, dalla quale siamo nati, per mezzo della
vagina Terrestre) per entrare, una volta
lasciato qui il nostro
corpo / bruco / cristalide, da parte del
nostro nuovo corpo (atomico/energia) la "farfalla".....nella
dimensione/mondo, per la/il quale ci siamo
preparati in questo pianeta Terra e che
l’INFINITA’ ci regala !
Quindi
Tutto ciò che esiste, che Vive ed ha percezione
di Sé, potrebbero-dovrebbero divenire
simili all'INFINITA' per mezzo dell'AmOr
Infinito, ......si
dovrebbero fare-costruire ad immagine e somiglianza Sua,
partecipando alla manifestazione (dell’Unione,
dell’Amore Giusto), quale corpo di manifestazione
dell'Infinito; inoltre
i vari soggetti che stanno percorrendo questa via,
dovrebbero comprendere che l'UNICO e VERO "Dio"
= l'INFINITO,
NON ha
mediatori di Nessun tipo, né preti, né santi, né
madonne, né cristi, né altri che si possa
inventare, né farmaci, né medicinali ecc., ma
che l’Essere è, è Stato e Sarà, se egli
partecipa alla Manifestazione dell’Amore
nell’UniVerso; siamo solamente NOI STESSI in
"Dio"
e "Dio" in Noi Stessi e nella Natura, la
Manifestazione dell’INFINITO.
“Fino
a
quando
gli
esseri umani non usciranno
per
Amore
della Conoscenza
dell’InFinità, da questo giro
vizioso di psico dipendenza dagli attuali schemi
mentali,
NON vi sarà evoluzione
del
pensiero, miglioramento
della
specie, né soluzione
ai
gravi problemi
che
l’affliggono”.
...questo e' il VERO
ed UNICO messaggio
cristico
e di cio' che questa parola indica;
quindi cristo non e' il cognome di
Gesu' il nazareno !, ma e' una funzione, un
comportamento determinato dall'azione
dell'unzione con l'olio sacro (speciale) che il
cervello secreta quando l'Essere e' in armonia
con la legge Universale dell'AmOr....e
come dicono i religiosi cristiani occorre
imparare e praticare l'AmOr
cristico.
Quando
trapassiamo (moriamo)
l'AmOr
Infinito chiedera' ad ognuno di noi: "quanto
hai Amato, indipendentemente dal modo di
pensare religioso, filosofico, ateistico,
partitico, settario, ecc." ?...ecco l'unico
metro di giudizio esistente nell'INFINITA' !
Ricordati:
Tu sei il Seme cosi come tutti gli
esseri Viventi.
Nei fatti, sei un Punto di osservazione dell'INFINITO
sul Finito, quindi Sei una
Entita' Eterna, che osserva il Finito per
Riconoscere l'INFINITO e manifestarlo, nel
tempo, come Essenza Spirituale che deve
perfezionare di esperienza in esperienza la
propria mente (Muscolo dell'Essere/Entita') per
renderla sempre piu' complessa e quindi sempre
piu' perfetta...(neghentropia), questo e' il
compito/dovere di ogni Ente/Essere.
Cerca di lasciare alle tue spalle il passato e
riParti su questa UNICA strada, la strada
dello
Spirito, quello del pensiero giusto, e sii
di esempio nel tuo divenire, agli altri...comparando
la tua vita alla Legge dell'AmOr,
unica Legge della Manifestazione del Finito.
Battetevi quindi
con ardore sociale per ottenere Salute
Vera, Giustizia Giusta, Lavoro
Onesto e questo per TUTTI, iniziando da Voi
stessi, la vostra famiglia, il gruppo, la
nazione, l'umanita' intera...alla quale
appartenete.
Uscite
dallo stato di “Robot”, psico
dipendenti dalle varie idee religiose o
schiavi degli stati (matrix), per
divenire esseri Spirituali, auto programmati che
vivono l'AmOr
Infinito.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Come
Spiegare la "morte" ai vostri figli ?
A seconda
dell'eta' i particolari saranno, man mano
che i figli crescono, sempre piu' completi.
Il nostro Consiglio e' che seguiate le
indicazioni Spirituali (Info) che avete letto in
queste pagine e vedrete che spiegando in questo
modo la "morte", le paure tenderanno a
scomparire, ma dovete anche spiegare loro anche
il senso della vita...percio'
PRIMA studiatelo
voi grandi e poi spiegatelo ai vostri figli, bambini,
ragazzi, giovani.
Oggi 03/01/2014
In questi giorni
anche io sto vivendo la separazione,
momentanea,
dalla
mia adorata moglie Stefania
(la personificazione dell'Amore
= "Stella d'Amore"), che è
deceduta e trapassata per malattia (cancro
purtroppo trattata per sua decisione, con
chemio +
radioterapia che ne hanno accelerato molto
velocemente la
fine), ma siccome la vita continua, occorre
farsi forza per tirare il “carretto” ogni giorno,
fino al nostro proprio trapasso.
Noi filosofi, non facciamo funerali perché siamo
areligiosi, ma filosofi della Vita eterna, e ciò
che lega gli esseri per sempre e’ l'
Amore che si sono donati.
Per cui il vestito,
il “corpo fisico”, lo lasciamo qui sulla
Terra, ogni volta che trapassiamo e ci
rechiamo quali
Enti /
Esseri /
Essenze Eterne (quali punti di osservazione
dell'Infinito)
con il nostro Vero corpo Energetico-Spirituale, cioe’
di
Energia informata delle e dalle nostre esperienze
vissute, negli
spazi/tempi che ci necessitano per vivere il
Progetto Vita dell'INFINITO,
all’Infinito,
del quale siamo una infinitesima parte (un
Punto di osservazione) di Esso/Egli,
ma comunque con la stessa caratteristica
intrinseca, di "immortalita’".
Questa è la nostra certezza, come famiglia e
come
Esseri.
Il resto per noi, sono solo “abitudini/tradizioni”
che rispettiamo, ma di e per coloro che non hanno
ancora acquisito queste Meravigliose
Consapevolezze !
Un abbraccio con
AmOr a tutti voi cari
Esseri
eterni !
By
Jean Paul Vanoli -
Ricordiamoci che: La
Vita e' un dono !
P.S.
Siccome con mia moglie quando era in vita
ci eravamo promessi l'un l'altro (diversi anni
fa) che, quello che
trapassava prima dell'altro, avrebbe, dalla
dimensione ove questi andava, dato-fornito dei
segnali CERTI della sua esistenza, ebbene dopo
9 mesi mia moglie, mi ha confermato per mezzo di
terzi, che nulla sapevano di questo accordo, che
sta bene e' felice ed e' vivente in una
dimensione (luogo) eccezionalmente bella e che
ci rivedremo presto.
Ecco il testo inviatomi dall'amica di mia
figlia (che non conoscevo prima di questi fatti):
Segrate (MI) il
01/10/2014
Cronistoria del Messaggio di Stefania:
Un giorno, dopo un po’ di tempo, ho reincontrato
Daniela e ci siamo scambiati un massaggio.
Dopo, abbiamo iniziato a parlare e Daniela mi ha
raccontato delle varie difficolta’ e dolorose
situazioni vissute e piano piano superate.
Mentre Daniela stava parlando, inizio a sentire
una vibrazione nel mio corpo, molto chiara e
forte; all’inizio avverto come un brivido che si
diffonde nel piede destro fino alla testa ed ai
capelli.
Rimango calma in questo sentire (sensazione),
non nuovo per me, quando inizio a sentire una
spinta decisa nella colonna, piano piano diviene
calore con una sensazione di flusso piacevole
che si espande. Una energia d’Amore entra ed
esce da me; sento che vi e’ la presenza angelica
della madre di Daniela che esprime un desiderio
fortissimo di abbracciare la figlia per mezzo
del mio corpo.
Si sente il grande Amore che questa donna prova
attraverso me per Daniela.
Sono emozionata e mi avvicino a Daniela e le
comunico che sua madre e’ tra noi e che vuole
unirsi a lei con l’abbraccio.
Sento dentro il mio cuore l’Amore di questa
madre, le emozioni ed il sentimento, che
divengono poi parole:
Lei dice che non ci sara’ piu’ dolore e
sofferenza nella vita di Daniela, il peggio e’
passato ed ora Lei (Stefania) si prendera’ cura
della figlia.
Poi Stefania mi manda una intuizione che
desideravo avere in quei giorni, cioe’ cosa e’
la quarta dimensione, Lei mi dice che e’
l’apertura del “cuore interno” che e’ l’Amore in
equilibrio (nei giusti rapporti) che e’ frutto
del sentire con naturalezza e spontaneita’ che
la separazione NON esiste.
Le dimensioni sono solo apparentemente separate
(da barriere che erigiamo grazie alle nostre
emozioni dolorose).
Poi mentre parla dell’importanza del sentire del
cuore, provo di nuovo dolore, sofferenza che Lei
mi trasmette per non poter comunicare con il
marito, che ha eretto a causa del grande dolore
e del bisogno fisico di Lei, una barriera di
bassa frequenza che Le impedisce di avvicinarsi
a lui, come Lei vorrebbe.
Mi chiede di dire a sua figlia un importante
messaggio per suo padre, ovvero quello di
smettere di pensare a Lei come una figura che
non c'è più col desiderio di poterla toccare. Perché provoca nel suo corpo una tensione a
livello del torace che gli chiude il cuore e non
lascia spazio alla comunicazione.
Lei sara’ vicino fino a quando lui avra’
raggiunto l’armonia, poiché è l'unico modo per
sintonizzare le loro vibrazioni e potersi
reincontrare al momento del trapasso di lui, e
di non preoccuparsi che non passerà molto tempo
e che finalmente potranno ritrovarsi.
Lei vive in una dimensione piena di Amore, come essere di Luce e dalla dimensione in cui si
trova, potra’ condurlo per mano, verso
un’esistenza diversa dal passato e guardare il
mondo da una prospettiva d’Amore e di equilibrio.
Stefania puo’ comunicare con Lui da cuore (di
Lei) al cuore (di Lui), nella dimensione di un
amore compassionevole, e sara’ un processo
graduale, ciò avverra’ perchè sono anime gemelle.
Firmato Stefania a ½ Teresa.
Commento NdR: Stefania, amore mio, Ti AMO IMMENSAMENTE
ed attendo SOLO di venire da Te, e di
risposarti per stare sempre insieme a Te e
partecipare assieme al
Progetto Vita dell'INFINITA'...nella
Legge dell'AmOr,
per l'Eternita' !
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Come uscire dal
sistema della
Reincarnazione
Al momento della morte, avendo anche solo questa
consapevolezza, puoi chiamarti fuori dal
processo di reincarnazione, senza venire
persuaso dal fatto di dover tornare per riparare
a debiti karmici negativi. Molti di coloro che
ci hanno preceduto nella morte, sono già caduti
nel tranello, ma se ancora non hanno ripreso un
nuovo corpo o hanno fatto un “contratto d’anima”,
anche loro possono essere salvati dal ripetere
l’incarnazione qui.
E’ veramente una strategia brillante messa in
opera dagli Arconti, quella di usare l’energia
dell’amore contro di noi, per continuare a farci
tornare come schiavi economici in un sistema che
si ciba delle nostre energie.
Ricordati "Come sotto, cosi sopra". Quasi tutto
quello che ci hanno insegnato è una menzogna,
incluso il fatto che dobbiamo continuamente
reincarnarci in un sistema di servitù economica.
Al momento della morte, prendiamo tutto ciò che
abbiamo imparato, incluso la nostra personalità.
Vibriamo anche ad un certo livello: tanto piu’
aumenti le tue vibrazioni, tanto piu’ prenderai
con te tutto il duro “ lavoro” che hai fatto
Ricordati di collegarti con il tuo “Spirito piu’
alto“ (NdR: l’autore parla di “oversoul”: sovra
"anima") prima di entrare nel tunnel di luce
oppure chiedi alla tua guida di aiutarti a farlo.
Se lo desideri potresti raccontare alle persone
la faccenda del “tunnel di luce” , prima che vi
entrino.
Se entri nel tunnel della luce, fai in modo che
nessun consiglio ti convinca del fatto che devi
ripagare dei debiti karmici . Ogni debito
karmico, cosi percepito, è stato parte di cio’
che hai deciso di vivere. Questo non significa
che non devi avere sensi di colpa per aver
danneggiato intenzionalmente qualcuno, perché
alla fine dovremmo amare chiunque e rispettare
tutto.
Se invece decidi di fare ritorno per aiutare
questo pianeta, non fare accordi per tornare in
questa realtà tridimensionale, fatta di
sistematico controllo attraverso un “contratto
d’anima”.
Torna invece nei termini che tu stabilisci,
incluso il fatto di poter ricordare tutte le
vite precedenti e tutto cio’ che hai imparato
durante le tue incarnazioni e “al di là del velo”.
Potresti tornare indietro nella versione della
5a dimensionale della Terra, ma scegli cosi solo
se sei certo che non è una dimensione sotto il
controllo del sistema arcontico.
Potresti anche scegliere di tornare come guida
non-fisica, nel sistema tridimensionale, per
aiutare gli altri, proprio come hanno fatto le
tue guide.
Infine, troverai vera pace nel momento in cui
realizzi che TU (NdR: IO SONO) sei la Fonte
della creazione e che hai la capacità di creare
mondi e galassie, ricolmi armoniosamente di
amore, fuori da questo sistema di controllo.
Tratto da: http://www.noiegliextraterrestri.it/2014/08/ce-una-via-di-uscita-dal-sistema-della-reincarnazione.html#sthash.xH3iXUAr.dpuf
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SESSO e
sessualita’ dello
Spirito (IO
SONO, incarnato e/o disincarnato) ?
Lo
Spirito che vive nel corpo fisico, qui sulla
Terra, ha sempre una sua personalità che si è "modellata"
nel tempo anche con le varie re-incarnazioni che
ha effettuato, quindi ha assunto anche una
identità
maschile o femminile.
Sempre quello Spirito, sulla Terra. ha sempre "usato"
(chi piu', chi meno) il sesso che aveva ed al
quale apparteneva, funzione che si è arricchita
e portata, con la sessualità acquisita e
modellata fino al suo compimento, il
trapasso (morte), ma la sua sessualita' se
lo e' portata, anhe nelle varie dimensioni (spazi/tempi)
ove egli giunge, ogni volta che e' obbligato da
andare, in quel luogo, per la propria evoluzione
spirituale e/o se finalmente e' arrivato a
scegliere dove e come andare.
L'atto sessuale, così come lo conosciamo, e'
tipico della Terra, in altre dimensioni l'atto
si modifica a secondo del tipo di "corpo"
assunto in quella dimensione. Inoltre su questa
Terra, l'atto sessuale pur facendo tanti
preliminari, dura pochissimo tempo, specie gli
attimi dell'orgasmo, sono veramente minimi,
mentre in altre dimensioni, ove i gradi di
libertà sono maggiori, l'atto sessuale è molto,
ma molto più intenso, profondo e lungo, in
parole povere si tratta di "fusione"
energetico-elettronica.....
Ma il sesso comunque, nel sue varie forme,
esiste sempre, perché è una "funzione intrinseca"
dell'INFINITO,
di cui siamo,
ognuno di
noi, una infinitesima parte che "osserva la
manifestazione in essere"...all'Infinito e cio'
vale per tutti gli Esseri Viventi (Spiriti
incarnati o meno) o come alcuni le chiamano,
anime, che partecipano nella legge dell'AmOr,
alla mani-fest-azione..dell'UniVerso
e/o di qualsiasi
Universo possibile.
- vedi:
Sintesi +
Conclusioni
+
Iniziazione
Recenti
ricerche sugli
Elettroni ed
Atomi, nei centri del CRN (Consiglio
Nazionale delle Ricerche) di Roma (I) e
quello di
Darmstadt (D), hanno per esempio
confermato che due
atomi venuti in "contatto" fra di loro,
anche se vengono allontanati uno dall'altro,
indipendentemente dalla distanza, la modifica
dello stato di uno, comporta l'istantanea
modifica dello stato dell'altro, tutto cio' a
conferma del
Teorema di Bell, dell'Entaglement
e dell'insegnamento del fisico Prof.
J. E.
Charon sugli Elettroni, quali Entita'
coscienti, quindi consapevoli in quanto amano,
comunicano istantaneamente, riflettono, agiscono
sulla materia di qualsiasi tipo eseguendo il
Progetto Vita dell'Infinito.
Ma anche l'uomo quando si consapevolizza sul
Progetto Vita, ed incontra un'altro essere e
lo
ama ed e' riamato, quando questi vengono a
disunirsi per vari aspetti della vita, in genere
la "morte", cioe' il traPasso, questi due esseri
che hanno formato una coppia legata dall'Amore....rimangono
uniti indipendentemente dalla distanza fra di
essi e quando uno dei due modifica il proprio
stato, cio' comporta l'istantanea modifica dello
stato dell'altro, questo perche' sono due atomi/anime/Spiriti
gemelli e lo rimangono per sempre all'Infinito,
pur variano la forma del loro aspetto esteriore
(corpi vari e di qualsiasi tipo) ....in
infiniti modi od in infiniti luoghi ove essi
decideranno di recarsi...per cooperare al
Progetto di Vita dell'Infinita'
!
RICORDO
ancora una
volta, le
Leggi Cosmiche
e che uno dei
Princìpi
piu' importanti, della
Medicina
Naturale e' questo:
"Cio' che
NON si
Esprime si
Imprime"
sull'organismo,
per mezzo degli errori Spirituali =
Conflitti irrisolti (trasgressioni
consce od inconsce alle Leggi del Vivente) -
e per caduta, quelli della
nutrizione e malfunzione cellulare dello
Stress Ossidativo
cellulare (sui tessuti degli organi
bersaglio dell'archetipo
conflittuale), e di quello derivante anche dagli
errori
alimentari, - vedi
Crudismo - e/o con l'utilizzo di
farmaci
(di sintesi) ma e soprattutto dei
Vaccini,
i quali
null'altro sono
sostanze/frequenze/vibrazioni
tossico-nocive che determinano
malfunzioni del fluire o meno e
soprattutto dell'informazione all'interno del
sistema del corpo Vivente (Psicosoma).
Per i RELIGIOSI (Ebrei, Cristiani,
Protestanti ecc.)
Infine qualche considerazione su di un pensiero
religoso, in genere cristiano, su di un testo
della
Bibbia (antico testamento) che cosi recita
in
Ecclesiaste
- Qoelet, 9:5: "I morti non sanno nulla...ed
essi non hanno più nè avranno mai alcuna parte
in tutto quello che si fa sotto il sole".
Qoelet 1,2,3: "Io
allora ho proclamato i morti ormai trapassati,
più beati dei vivi ancora in vita e più beato di
entrambi chi non esiste ancora e non ha ancora
visto il male perpetrato sotto il sole".
Semplice significato:
i morti non sanno nulla di cio' che accade sotto
il
Sole, quindi di cio' che accade sulla
Terra, perche' essi ormai sono andati in una
dimensione diversa dalla nostra alla quale
appartiene la Terra, quindi non possono
interferire su cio' che avviene sotto il Sole, ma cio'
non vuol dire che essi non sappiano tutto di cio'
che accade nella loro nuova dimensione (e forse
anche nella nostra....perche' sono esseri
multidimensionali), ove
esssi son ri-nati (arrivati) e vivono "piu'
beati dei vivi ancora in vita sulla Terra".....con il loro
nuovo corpo di luce/energia, anzi ne sono ben coscienti perche'
vivono in essa, fino a quando non cambiano
nuovamente di
dimensione (spazio/tempo), per eventualmente e se necessario o
per
AmOre, ritornare sulla Terra (od altre
Terre...) per fare una nuova esperienza e/o per
aiutare gli umani ed i Viventi a conoscere l'Infinito,
il
Tutto, ed averne la percezione e la
consapevolezza sempre piu' vasta e piu'
complessa, di vita in vita, per poter quindi partecipare
consapevolmente al
Progetto di Vita INFINITA,
nell'Infinita' dello spazio e del tempo...! !
Nella Bibbia,
cattolica, in Baruc 3:4, si afferma che "Dio
ascolta le preghiere dei morti", quindi
significa ch i "morti" sono vivi, perche'
pregano.... attenzione a non confonderle con le
preghiere "per" i morti che sono effettuate dai
terrestri per i defunti..... In Tobia (versi
12:9 e 14:11).
In Sapienza viene poi insegnata l'esistenza
dell' "anima" delle persone, prima della
creazione del corpo (verso 8:19) e la
creazione del mondo (UniVerso)
partendo da materia preesistente (11:17).
Nella Bibbia,
nuovo testamento, in Matteo 17:1-9,
Gesu' il Nazareno, si trasfigura ed alla sua
presenza si presentano Mose' ed Elia...infatti
un'altro testo di Marco 12:26-27 conferma che "Dio
non e' il Dio dei morti ma dei Viventi" (quanti
morti ci sono stati da quando esiste la Vita
sulla terra....miliardi di miliardi..che pero' sono
tutti quanti vivi anche in altre dimensioni....noi
sulla terra siamo una piccola frazione questo
immenso quantitativo di esseri Viventi, siamo
nel 2014,
solo 7 miliardi !).
In Luca 16:19-25, Gesu' narra ai suoi discepoli
la descrizione di avvenimenti che avvengono nel
"soggiorno dei morti" l'altra dimensione,
ove ci si reca alla morte; inoltre parla di un "grande
abisso" che divide certi luoghi o dimensioni da
altre, cosa assolutamente vera, in quanto noi ci
rechiamo in quelle dimensioni parallese, solo
attraverso un "tunnel buio", in realta' un
Wormholes =
buco nero, quello che attira al trapasso l'atomo
in fase di form-azione che noi siamo, e che con-tiene
la nostra Coscienza e l'orizzonte degli eventi
nel quale si posiziona la mente dell'Essere
stesso.
In un'altro testo della Bibbia, in Matteo 10:28, sempre Gesu'
disse: "non dobbiamo
temere coloro che uccidono il corpo, ma che non
possono uccidere l’anima",
(NdR: cioe' lo
Spirito che e' Eterno).
In altre occasioni sempre lo stesso
Gesu', disse:
"IO SONO:
la via, la resurrezione e la vita, chiunque
crede in me (IO
SONO) non morira' ma vivra' "; cio' e'
assoluttamente Vero in quanto Gesu' stesso
rispondendo a certe domande disse: VOI
SIETE
YHWH (IO
SONO), e la scrittura non puo' essere
anullata..."
Anche verificando la frase "IO SONO la via. la
resurrezione e la vita"...ecc., dal punto di vista della
analisi
grammaticale,
analisi logica e della
sintassi,
- vedi qui:
http://www.analisi-logica.it/Analisi_Logica.php
- abbiamo queste
conferme:
IO SONO
= voce del verbo Essere (coniugato all'Infinito),
tempo presente singolare, ma anche "soggetto"
della
proposizione, perche' e' l'IO
SONO l'emanante della via, la
resurrezione e la vita e per ottenere cio'
occorre essere
IO SONO
o meglio occorre ritrovarsi ed
identificarsi nell'IO
SONO,
Gesu' il nazareno lo poteva dire perche' aveva
scoperto di essere un IO SONO e tu caro lettore
cosa pensi di essere ?....un peccatore,
quindi un NON un IO SONO e ti cerchi quindi, come ti
hanno proprinato....un "salvatore
che ti salvi al posto tuo"..... mentre
invece DEVI salvarti
dalla tua ignoranza
sull'IO
SONO, che in realta' Tu SEI !,....
e tutto cio'....alla faccia di tutti i falsi
profeti, preti, guru, rabbini, iman, pastori,
vescovi, psicologi, psichiatri, medici, ecc., ! ....quindi
impara a dire
IO SONO
la via la resurrezione a la vita, chi crede in
IO SONO non morira' ma vivra' !
E per essere ancora piu' sicuri, si dovrebbe
analizzare la stessa frase in
Greco antico ed ancora meglio in
Samaritano, la lingua di
Gesu' il nazareno.
Tutto cio' in ONORE, VERITA' ed in
AmOr.
IO
SONO Jean Paul della discendenza Vanoli
Muore e resuscita
parlando 110 lingue diverse
NOI abbiamo nel DNA a livello inconscio,
tutte le lingue parlate sulla terra da quando
l'uomo esiste, in certi casi alcuni traumi psico
e fisico, possono aprire le fino dal DNA e farle
arrivare alla mente razionale. infatti anche nel
vangelo si parla che lo "spirito santo" faceva
parlare in lingue....
Infine ecco una bella disamina sul tema, ma visto dal punto di vista sperimentale della
Fisica Quantistica:
La BUFALA del DIO-CREATORE: QUANDO L’UOMO CREÒ "DIO" SENZA SAPERE di ESSERLO
La domanda che ha da sempre tormentato l’umanità:
Chi siamo ? Da dove veniamo ? Cosa c’è dopo la morte ?
Domande apparentemente senza risposta che le religioni hanno cercato di risolvere attraverso un Dio-Creatore. Ma se la realtà che percepiamo non è oggettiva, ma una mera illusione che noi creiamo come la mettiamo ?
La fisica quantistica ha dato prova di questa mia asserzione attraverso esperimenti che pochi conoscono.
In questo primo articolo ci occuperemo di un esperimento, datato al 1920, chiamato delle due fessure che portò Einstein a dire che non poteva credere che se chiudeva gli occhi la luna non era più lì dove la vediamo. Un’affermazione apparentemente ineccepibile, purtuttavia Einstein fu sconfessato dal suddetto esperimento che ha avuto nuove conferme da un’altro più avanzato chiamato esperimento delle due fessure ad azione ritardata condotto dal fisico Wheleer nel 1990 e da Mandel con uno ancora più avanzato successivamente.
Nel 1920 i fisici condussero il primo esperimento. Nella fisica classica se noi spariamo dei proiettili attraverso due fori, mentre gli altri verranno fermati dalla maschera, i proiettili che colpiranno il bersaglio formeranno due rettangoli stretti e lunghi sul rilevatore rettangolare posteriore, che saranno la “proiezione” sul bersaglio dei due fori della maschera.
Se ripetiamo l’esperimento con delle onde al posto dei proiettili, queste colpiranno il bersaglio non soltanto in corrispondenza dei due fori, ma anche in altre parti del muro, facendoci vedere una tipica figura a frange detta figura di interferenza.
Vediamo cosa succede invece se al posto dei proiettili facciamo passare attraverso le due fenditure degli elettroni, cioè particelle e non onde, che dovrebbero far ripresentare la stessa figura dei proiettili. La sorpresa è che invece otteniamo una figura di interferenza come nel caso delle onde, nonostante gli elettroni siano particelle dotate di solidità. Gli scienziati, davanti a questa situazione, provarono ad inviare un singolo elettrone alla volta, facendolo giungere sul rilevatore posteriore prima di far partire il successivo, ma nonostante questo accorgimento si formava ugualmente la figura di interferenza tipica delle onde come nella figura sottostante.
Gli scienziati non
sapevano darsi una risposta, come era possibile
che un singolo elettrone si comporti come
un’onda e faccia interferenza con se stesso? E
da quale dei due fori passa il singolo elettrone?
Per poter produrre l’interferenza, esso deve
essere un’onda e passare contemporaneamente dai
due fori, il che non è possibile per una
particella singola.
A livello quantistico le leggi della fisica
classica non sono più valide, questo sebbene noi
siamo formati da atomi che sono formati a loro
volta da queste particelle subatomiche. La
spiegazione è che finché l’elettrone non viene
rivelato sul bersaglio, esso non si trova mai in
un punto preciso dello spazio, ma in uno stato
potenziale astratto descritto da una funzione
d’onda, che si propaga appunto come un’onda e
non secondo una traiettoria definita. Per capire
cosa succedeva gli scienziati inviarono
sull’elettrone una debole sorgente luminosa
dietro uno dei due fori, per vedere da quale
foro l’elettrone passava, ma così facendo la
figura di interferenza scompariva e l’elettrone
diventava particella reale. Wheeler ripropose
l’esperimento facendo la rilevazione dopo che la
particella era passata dalla fessura, ad azione
ritardata, ma questo vuol dire che l’onda ha già
imboccato anche l’altro foro e lo ha
oltrepassato.
Ora mentre nel primo foro l’onda collassa
diventando particella, nel secondo foro l’onda è
comunque passata, eppure scompare svanendo nel
nulla. Come è possibile ?
Per fare questo
esperimento Wheleer inserì il rivelatore non
lontano dal primo foro, ma neanche tanto vicino,
per assicurarsi che nel frattempo tutto il
fronte d’onda passasse attraverso il secondo
foroper osservare il fotone come particella,
però dopo che esso è transitato da entrambi i
fori come un’onda. Inserendo il rivelatore dopo
che l’onda è transitata dalla maschera, esso
individua il fotone come particella e perciò la
figura di interferenza non si crea, ma la parte
dell’onda già transitata dal secondo foro
scompare nel nulla nonostante l’onda era già
transitata. Infatti se non si inserisce il
rivelatore la figura di interferenza si forma e
questo vuol dire che l’onda transita da entrambi
i fori. Come può accedere?
L’unica soluzione è che prima della misura il
fotone rimane in uno stato indefinito di
potenzialità o di non-oggettività o di irrealtà.
Solo quando inseriamo il rivelatore, possiamo
dire con certezza che il fotone era passato solo
dal primo foro e non dal secondo foro, e infatti
non c’è interferenza. Quando invece non
inseriamo il rivelatore, e riveliamo dei fotoni
sul bersaglio che formano la figura di
interferenza, allora possiamo dire che ciascun
fotone ha fatto interferenza come se fosse
un’onda transitata da entrambi i fori; ma questo
lo possiamo dire solo dopo che il fotone viene
rivelato sul bersaglio e in un punto
raggiungibile solo da un’onda ma non da una
particella, cioè dopo la misura. Il fatto che il
fotone ha deciso di passare da un foro solo o da
entrambi dipende quindi da una scelta successiva
al transito stesso, facendo sì che che ciò che è
successo prima non è definito.
Se continuiamo a considerare “oggettivo”
l’universo, l’esperimento in questione, se
considerato su scala astronomica, può produrre
risultati sbalorditivi, come nel caso dei
quasar, la cui luce per giungere a noi impiega
miliardi di anni essendo lontanissimi. Se la
luce di un quasar durante il suo percorso
incontra una grande galassia, questa può
funzionare come una lente gravitazionale,
facendo divideve il fascio di luce del quasar il
fascio in due fasci che aggirano la galassia da
due parti opposte.
Se il quasar si trova a dieci miliardi di anni
luce di distanza dalla terra e la galassia a
otto miliardi e noi vogliamo osservare il
quasar, possiamo scegliere di far produrre
interferenza ai due fasci, oppure di rivelare i
singoli fotoni di ciascun fascio. Ma se otto
miliardi di anni fa il singolo fotone è passato
da entrambi i lati della galassia comportandosi
come un’onda, oppure da un lato solo
comportandosi come una particella, dipende da
come decidiamo di osservarlo noi oggi.
Se scegliamo di rivelare la figura di
interferenza, allora otto miliardi di anni fa il
fotone ha deciso di percorrere entrambi i
cammini, mentre se scegliamo di vedere il
singolo fotone su un singolo cammino, allora
otto miliardi di anni fa il fotone ha scelto di
comportarsi come una particella; in pratica i
fotoni devono aver avuto una sorta di
premonizione, per sapere come comportarsi in
modo da soddisfare una scelta che sarebbe stata
fatta da esseri non ancora nati su un pianeta
che ancora non esisteva.
Questo porta a considerare l’UniVerso
in uno stato non oggettivo, e la sua oggettività
è determinata dall’osservatore cosciente, senza
il quale esso non esisterebbe.
Bisogna quindi riformalizzare l’UniVerso
in termini di “informazione” piuttosto che di “materia”,
bit d’informazione che arrivano ai nostri sensi
per essere infine decodificati dal nostro
cervello che ci fa passare per oggettiva una
realtà che è tutt’altro.
Affronteremo questa tematica nella seconda parte
di questo articolo, consapevoli ormai che non
esiste nessun dio-creatore ma che siamo noi i
co-creatori della realtà che vediamo.
By Alessandro De Angelis ricercatore di
antropologia delle religioni -
https://www.facebook.com/alessandro.deangelis.330
Scopi dell'esistenza:
Osservare all'INFINITO
la continua trasformazione del pensiero che si
tramuta in immagine
ologrammatica e quindi in
materia sensibile-informata,
facendosi che tutti noi possiamo imparare
partecipandovi direttamente, a
modificare-trasformare e sempre piu'
perfezionare il
pensiero, cioe' lo Spirito personale
e quello dell'UniVerso
e/o degli
infiniti UniVersi possibili, cio' per mezzo
del
vuotoquantomeccanico che e' la "casa"
dell'INFINITO,
cioe' di tutti noi Viventi !
Il
senso della
Vita
eterna che viviamo tutti quanti, e'
l'osservazione e la partecipazione al godimento
dell'osservazione, per l'accumulo all'infinito
dell'In-Form-Azione,
per il TUTTO...in modo che la mente del TUTTO si
perfezioni e si ampli sempre piu'
Godendo della Vita nella pratica del'AmOr,
base delle
Leggi Cosmiche !
vedi anche:
Raymond Moody
+
Esperienze di NDE=preMorte
+
Il
Vero Senso
(significato)
della VITA
+
Conclusioni
+
UNIVERSO INTELLIGENTE
+
PROGETTO
VITA
+
VuotoQuantoMeccanico
+
Reincarnazione
vedi
Morte
cosa sei
?
+
Conclusione
+
Volete
vivere per sempre ? +
Definizione della parola Eutanasia
+ Consenso Informato + Dissenso informato +
Riforma sanitaria
Continua in: Morte cosa sei ?
- 2
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